3 Guardie Svizzere hanno lasciato il servizio, svelato il motivo
Giurano di servire fedelmente il Papa offrendo, se necessario, la loro vita. Ma non avevano previsto di dovere fare il vaccino contro il Covid-19.
Per questo tre Guardie Svizzere no-vax hanno rinunciato al loro servizio in Vaticano. In tutto le Guardie senza vaccino, che per loro è diventato obbligatorio, erano sei. Ma tre di loro hanno accettato di vaccinarsi. Lo scrive il giornale svizzero ‘Tribune de Geneve‘.
Il portavoce delle Guardie Svizzere Urs Breitenmoser, confermando la notizia, ha detto che tre alabardieri hanno lasciato il loro servizio “liberamente”, mentre altri tre sono sospesi dalle loro funzioni fino a quando non avranno completato il ciclo vaccinale.
“E’ una misura che si adegua a quella di altri corpi d’armata nel mondo”, ha precisato il portavoce dell’esercito del Papa. Dal primo ottobre è obbligatorio in Vaticano per tutti i dipendenti il Green pass che può essere ottenuto non solo con il vaccino ma anche con un test negativo.
Nel caso specifico delle Guardie Svizzere, che sono sempre a stretto contatto con il Papa e i suoi ospiti, si è ritenuto che il test non bastasse perche’ potrebbe non rilevare contagi recenti e si è dunque scelta la strada del vaccino obbligatorio.
Ricordiamo che Papa Francesco è stato tra i primi ad essere vaccinato (con lo Pfizer) una volta appurata l’affidabilità della prevenzione. Già prima di partire a marzo per l’Iraq aveva ampiamente completato il ciclo. Nessun commento ufficiale sulla vicenda delle tre Guardie Svizzere no vax, almeno finora.
Per tutti il rimando eè a quello che ancora Bergoglio ha detto di recente, ritornando dal suo ultimo viaggio in Slovacchia, sui no vax. Vale a dire questo: “E’ un po’ strano, perché l’umanità ha una storia di amicizia con i vaccini: da bambini noi, anche il morbillo, quell’altro, la poliomielite”.
Alcuni poi “dicono che è un pericolo perché con il vaccino ti entra il vaccino dentro, e tante argomentazioni che hanno creato questa divisione. Anche nel Collegio cardinalizio ci sono alcuni ‘negazionisti’ e uno di questi, poveretto, è ricoverato con il virus. Mah, ironia della vita”. Il riferimento è al cardinal Burke, che in quei giorni risultava appena uscito dalla terapia intensiva proprio a causa del covid.