E’ vero che i morti vegliano su di noi? La risposta del teologo
Chi ha perso di recente un parente o un amico molto caro, sa quanto forte sia il desiderio di sapere se egli sta vegliando su di noi o se è perso per sempre. Se si tratta della persona con cui si è trascorsa la maggior parte della propria vita, il coniuge, il desiderio di proseguire il cammino insieme è forse ancora più lancinante. Cosa risponde la nostra religione a chi chiede se i nostri cari estinti ci stanno guardando anche dopo la morte?
Innanzitutto occorre ricordare che la Parola di Dio ci è stata consegnata non allo scopo di dissipare i nostri dubbi o assecondare i nostri sogni, ma con l’obiettivo di donarci gli strumenti necessari a condurre una vita felice in Dio. Ciò di cui non si parla, dovrebbe restare nel mistero, in quanto superfluo o non strettamente necessario, poichè le nostre vite hanno la possibilità di proseguire anche quando la nostra metà viene chiamata a Dio.
In ogni caso, volendo estrapolare dai testi sacri una risposta indiretta, si potrebbe osservare come la Chiesa è fondata sulla comunione dei Santi. Ciò significa che vivi e morti partecipano a formarla in egual misura, e che quindi i due mondi sono uniti in uno scopo ultimo. E se noi possiamo aiutare i nostri cari estinti a raggiungere il Paradiso, accorciando la loro permanenza nel Purgatorio grazie alle nostre preghiere, è altrettanto vero che i morti possono aiutare noi, senza però essere condizionati dalle richieste dei vivi.
Fonte: cristianità.it