San Giuseppe: patrono universale
Pater noster – San Giuseppe, prega per noi!
La Chiesa onora i suoi Santi, ma rende un culto particolare a San Giuseppe, avendolo costituito Patrono della Chiesa Universale.
San Giuseppe custodì il Corpo fisico di Gesù e lo nutrì come un buon padre nutre il più buono dei figli.
La Chiesa è il Corpo Mistico di Gesù; il Figlio di Dio ne è il Capo invisibile, il Papa ne è il Capo visibile ed i fedeli ne sono le membra.
Quando Gesù fu cercato a morte da Erode, fu San Giuseppe che lo salvò, portandolo in Egitto. La Chiesa Cattolica è lottata e perseguitata senza tregua; i cattivi disseminano errori ed eresie. Chi tra i Santi può essere più indicato a proteggere il Corpo Mistico di Gesù? Certamente San Giuseppe!
Difatti i Sommi Pontefici, spontaneamente ed anche accogliendo i voti del popolo cristiano, si sono rivolti al Santo Patriarca come ad arca di salvezza, riconoscendo in lui la più grande potenza, dopo quella che ha la Vergine Santissima.
Pio IX, l’otto Dicembre 1870, quando Roma, sede del Papato, fu tanto bersagliata dai nemici della Fede, affidò ufficialmente la Chiesa a San Giuseppe, proclamandolo Patrono Universale.
Il Sommo Pontefice Leone XIII, vedendo i disordini morali del mondo e prevedendo a quale precipizio si sarebbe avviata la massa operaia, mandò ai Cattolici una Lettera Enciclica su San Giuseppe. Se ne riporta un tratto: «Per rendere Dio più favorevole alle vostre preghiere, affinché Egli porti più presto e largo soccorso alla sua Chiesa, crediamo sommamente conveniente che il popolo cristiano si abitui a pregare con singolare devozione ed animo fiducioso, insieme alla Vergine Madre di Dio, il suo castissimo Sposo San Giuseppe. Ben conosciamo che la pietà del popolo cristiano non soltanto è inclinata, ma è anche progredita di propria iniziativa. La casa divina di Nazareth, che San Giuseppe governava con paterna potestà, era la culla della Chiesa nascente. Per conseguenza il Beatissimo Patriarca abbia pure affidata a sé in modo speciale la moltitudine dei Cristiani, di cui è formata la Chiesa, cioè, questa innumerevole Famiglia sparsa per tutto il mondo, sulla quale egli, come Sposo della Vergine e Padre Putativo di Gesù Cristo, ha un’autorità paterna. Col suo celeste Patrocinio assista e difenda la Chiesa di Gesù Cristo ».
Il tempo che attraversiamo è molto burrascoso; i cattivi vorrebbero prendere il sopravvento. Constatando ciò; il grande Pio XII disse: Il mondo dovrà essere ricostruito in Gesù e lo sarà per mezzo di Maria Santissima e di S. Giuseppe.
Nel celebre libro «Esposizione dei quattro Vangeli », al primo capitolo di San Matteo è scritto in nota: Per quattro venne la rovina del mondo: per l’uomo, per la donna, per l’albero e per il serpente; e per quattro il mondo deve essere restaurato: per Gesù Cristo, per Maria, per la Croce e per il Giusto Giuseppe.
Esempio
Dimorava a Torino una numerosa famiglia. La madre, intenta all’educazione dei figli, aveva la gioia di vederli crescere nel timore di Dio. Ma non fu sempre così.
Crescendo negli anni, due figli divennero cattivi, a causa di letture non buone e di compagni irreligiosi. Non ubbidivano più, mancavano di rispetto e non volevano saperne di Religione.
La madre faceva del suo meglio per rimetterli sulla buona strada, ma non vi riusciva. Le venne in mente di metterli sotto la protezione di S. Giuseppe. Comprò un quadro del Santo e lo collocò nella stanza dei figli.
Passò appena una settimana e si videro i frutti della potenza di San Giuseppe. I due traviati divennero riflessivi, cambiarono condotta ed andarono anche a confessarsi ed a comunicarsi.
Iddio accettò le preghiere di quella madre e ne premiò la fede che poneva in San Giuseppe.
Fioretto – Fare una Santa Comunione per coloro che sono fuori della Chiesa Cattolica, implorando la loro conversione.
Giaculatoria – San Giuseppe, fa’ convertire i peccatori più induriti!
Fonte: www.preghiereagesuemaria.it
Tratto da San Giuseppe di don Giuseppe Tomaselli
Il 26 Gennaio 1918, compiendo il sedicesimo anno d’età, mi recai alla Chiesa Parrocchiale. Il Tempio era deserto. Entrai nel Battistero e lì m’inginocchiai presso il Fonte Battesimale.
Pregai e meditai: In questo luogo, sedici anni or sono, fui battezzato e rigenerato alla grazia di Dio. Fui messo allora sotto la protezione di San Giuseppe. In quel giorno, fui scritto nel libro dei vivi; un altro giorno sarò scritto in quello dei morti. –
Sono ormai passati tanti anni da quel giorno. La giovinezza e la virilità sono trascorse nell’esercizio diretto del Ministero Sacerdotale. Quest’ultimo periodo della vita l’ho destinato all’apostolato della stampa. Ho potuto mettere in circolazione un discreto numero di libretti religiosi, ma mi sono accorto di una lacuna: a S. Giuseppe, di cui porto il nome, non ho dedicato alcuno scritto. E’ doveroso scrivere qualche cosa in suo onore, per ringraziarlo dell’assistenza datami sin dalla nascita e per ottenere la sua assistenza nell’ora della morte.
Non intendo narrare la vita di San Giuseppe, bensì fare pie riflessioni per santificare il mese che precede la sua festa.