Medjugorje “hai guarito la mia lingua mi hai riaperto gli occhi”

HAI GUARITO LA MIA LINGUA MI HAI RIAPERTO GLI OCCHI

Avevo 20 anni, vivevo in un ambiente cristiano ma senza Cristo nel cuore. Spinto da uno stato di inferiorità dovuto alla balbuzie, cercai un alibi in libri di psicologia, di autoipnosi, di occultismo. Poi, tutto preso dal desiderio di sviluppare al cune facoltà psichiche che mi facessero superare il mio stato, mi imbattei nelle filosofie orientali “liberanti”! Nessuno mi aveva detto che Lui solo “guarisce tutte le tue malattie, salva dalla fossa la tua vita e sazia di beni i tuoi giorni” mentre tu ”rinnovi come aquila la tua giovinezza” (Salmo 103).

Sempre alla ricerca di una efficienza,credetti di trovare la mia identità in una comunità LFT ispirata a filosofie tantriche. Per queste ho lasciato tutto, anche il negozio di verdure. Credevo nel loro guru (maestro) Shree Anandamurti, prigioniero in India, che doveva essere il guru degli ultimi tempi. Così la lettura accanita dei testi del Tao di Bhagwan e di altri per due anni mi ha cambiato completamente la testa e mi ha fatto perdere la fede cattolica e, in seguito,l’approccio ai libri di Ra anche la fede nell’esistenza di Dio e dell’anima dopo la morte.

Lavoravo a tempo pieno per loro, occupato in un negozio di prodotti integrali. Ci ospitavano per i nostri ritiri due volte all’anno dei conventi cattolici! Avevo l’affanno della morte, l’angoscia per la caducità della vita, ho abbandonato hobby e macchina fotografica per annullarmi: volevo diventare un monaco Zen, altra filosofia orientale vicina al buddismo.

Ma la Mamma vegliava su di me e mi fece incontrare un gruppo carismatico e poi … un libro su Medjugorje: volevo dimostrare a mia madre e a me stesso che era tutta una montatura. Così fui spinto ad andare a Medjugorje per convincermene, ma anche una vaga curiosità. Era la vigilia di Natale ‘84. Davanti alla statua così brutta nella cappella delle apparizioni cominciai a star male nella ressa: non volli ne sedermi ne inginocchiarmi Resistetti fino allo spasimo e mormorai: “Se sei tu , perdonami e aiutami”. Il male quasi scomparì. Durante la messa in italiano sentivo un gran desiderio di ricevere la Comunione sebbene mi sentissi un pesce fuor d’acqua. Appena finita la Messa cercai un confessore, mi sentii liberato e nella veglia natalizia ricevetti Gesù.

Il giorno dopo sentii una voce: “Non sei degno ma ti desidero”. Cominciai a ricevere l’Eucarestia ogni giorno. Tornato a casa ero deciso a romperla con le filosofie, a non più spendere centinaia di migliaia di lire per il lotto e il totocalcio: solo 10.000 al massimo. Mancai una volta e sentii che non si poteva più. Fu una nuova e più forte decisione. Solo l’Eucarestia di tutti i giorni mi poté aiutare a cambiare mentalità, dopo l’indottrinamento di quelle filosofie: la grazia divina vinse ogni condizionamento mentale. Ora sono tornato al mio negozio, frequento due volte la settimana un gruppo di preghiera lontano da casa. Dell’handicap di prima più nessuna traccia. Sono nella pace. La preghiera riempie la mia giornata. Prego e soffro per gli uomini. Attendo solo un cenno del Signore per il mio futuro ma non ho alcun altro desiderio. Così mi ha raccontato Claudio, di X.,che – come al solito preferiamo sia noto solo a Dio.

Villanova 25 ott.l987