Il nostro Angelo Custode ci assiste nella preghiera e prega con noi

Preziosissimo essendo il tempo, in cui facciamo orazione, tempo in cui noi possiamo conseguir grandi beni, il demonio fa ogni sforzo per distrarci, e fare in modo, che questi preziosi momenti riescano senza frutto; e così pur troppo sarebbe, se l’Angelo Custode non corresse tosto in nostro aiuto per supplire a quello, che non può la nostra debolezza. Appena io volgo il cuore a voi, o mio Dio, diceva il santo Davide, ecco i vostri Angeli che mi si schierano d’intorno; In conspectu Angelorum psattam tibi (psalm. 137, v. 2). E ciò perchè quello è il tempo in cui essi ci mirano in qualche modo imitatori della vita Angelica, che tutta è unione con Dio, di Dio, amor di Dio. Quindi dalle scritture ricavasi, che gli Angeli {24[110]} sono a noi sollecitatori per l’orazione, ne sono i Maestri e gli offeritori. Sono in prima gli amorevoli sollecitatori de’ nostri cuori a staccarci ad ora ad ora dalle cose terrene, e correr con fede a piè del divin trono in ore fisse del giorno, e ne’ dubbii e ne’ bisogni. Eglino sono, che con segrete voci ci invitano ai Sacramenti, ai tempii, agli oratorii, agli altari di Maria e de’ Santi, e particolarmente dove trovasi esposto quasi a pubblica udienza Gesù sacramentato. Nè vi è alcuno, che tra le sue freddezze non possa dir col profeta di sentirsi di quando in quando scuotere dal suo Angelo, e destare dal reo sonno di colpa, e richiamar a Dio. Ritornò l’Angelo, e mi svegliò come uomo scosso dal sonno (Zac. 4. 1). Qual compagno attento ch’egli è della nostr’ anima, dice s. Bernardo, coglie i momenti più adattati a suggerirle il puro piacere, che provasi a trattar con Dio.

Ove poi il buon Angelo veggaci in {25[111]} qualche luogo raccolti, tosto si fa a noi il caro Maestro dell’orazione, dicendo, come disse al profeta Daniele: io son venuto ad ammaestrarti, affinché tu intenda le cose di Dio. Esso parla alla mente con superni e vivi lumi, e parla al cuore con teneri ed accesi affetti. Che se i nostri Angeli, dice Agostino, sempre ci sono custodi, nell’orazione ci sono poi d’intorno tutti lieti e festosi. Anzi insegna s. Gio. Gris. che gli Angeli siano d’intorno a noi a far coro; nè solo si rallegrino, ma rispondano con armonia di voci e d’affetti come intelligibilmente hanno essi fatto più volte. Così il vescovo s. Sabino fu udito dir cogli Angeli l’uffizio a coro. S. Gustavo nell’intuonarlo, sentì rispondersi dagli Angeli, e con essi il prosegui. Ella è verità insegnata dallo Spirito Santo nella santa Scrittura, che i nostri Custodi portino le nostre orazioni sino al trono del Signore, come già offerirono quelle di Tobia {26[112]} Ego obtuli orationem tuam Domino (Tob. 12, 12).

Deh amante Maestro, voi che in ogni mia preghiera mi siete presente, riscuotetemi dal pigro sonno, accendete, infiammate il mio cuore, e fate sì, che riponendolo nelle vostre mani, gran valore ritragga de manu Angeli.

PRATICA
Avvezzatevi ad offerir a Dio le vostre orazioni per mano del s. Angelo: per tal offerta acquistano maggior pregio e valore. Nella Messa s. Chiesa prega che il sacrificio presentisi per manus Angeli, per mano degli Angeli, perciò anche voi, quando ascoltate la s. Messa, presentate l’ostia santa col calice alla divina maestà per mano del vostro Angelo. Oggi poi eccitatevi ad una special divozione nell’assistere alla santa Messa.

ESEMPIO
In conferma della verità che abbiamo considerata, leggiamo un fatto {27[113]} luminoso nella Storia sacra, nel libro di Tobia. Questo venerando patriarca dopo la distruzione del regno d’Israele fu condotto tra i prigionieri a Ninive, dove nella comune prevaricazione del suo popolo egli si mantenne sempre mai fedele a Dio. Menando una vita pura ed illibata, occupavasi a consolare gli afflitti, a fornire di vestimenta i bisognosi, e specialmente a seppellire i morti. Però in tutte queste sue pie occupazioni non cessava di offerire al Signore fervorose preghiere, le quali dall’Angelo suo tutelare erano presentate al trono di Dio. Obtuli orationem tuam Domino. Queste preghiere in simil guisa offerte a Dio dall’Angelo impetrarono a Tobia molte grazie. Egli ottenne la liberazione di una nipote che era invasata dal demonio, il suo figlio fu liberato da molti pericoli incorsi in un viaggio; venne arricchito di molte sostanze. Tobia stesso acquistò miracolosamente la vista. Simili favori {28[114]} pioveranno anche su di noi, se saremo fedeli ai nostri Angeli tutelari, e per man di loro presenteremo a Dio le nostre preghiere.