Devo confessare i peccati passati?
Ho 64 anni e torno spesso indietro e ricordo i peccati precedenti che potrebbero essersi verificati 30 anni fa e mi chiedo se li avessi confessati. Cosa dovrei considerare per andare avanti?
R. È una buona idea quando confessiamo i nostri peccati a un sacerdote da aggiungere, dopo aver finito di dire i nostri peccati più recenti, qualcosa del tipo “E per tutti i peccati della mia vita passata” “E per tutti i peccati che posso ho dimenticato ”. Questo non vuol dire che possiamo deliberatamente lasciare i peccati fuori dalla nostra confessione o lasciarli vaghi e indefiniti. Fare queste affermazioni generali sta solo riconoscendo la debolezza della memoria umana. Non siamo sempre sicuri di aver confessato tutto ciò che la nostra coscienza sopporta, quindi gettiamo una coperta sacramentale sul comportamento passato o dimenticato attraverso le affermazioni di cui sopra, includendole così nell’assoluzione che il sacerdote ci concede.
Forse la tua domanda include anche un po ‘di preoccupazione sul fatto che i peccati passati, anche peccati del passato piuttosto remoto, siano stati veramente perdonati se possiamo ancora ricordarli. Consentitemi di rispondere brevemente a tale preoccupazione. I cruscotti hanno uno scopo. La memoria ha un altro scopo. Il sacramento della confessione non è una forma di lavaggio del cervello. Non estrae una spina nella parte inferiore del nostro cervello e scarica tutti i nostri ricordi. A volte ricordiamo i nostri peccati passati, anche i nostri peccati di molti anni fa. Le immagini in traccia di eventi peccaminosi passati che rimangono nella nostra memoria non significano nulla teologicamente. I ricordi sono una realtà neurologica o psicologica. La confessione è una realtà teologica.
La confessione e l’assoluzione dei nostri peccati è l’unica forma di viaggio nel tempo che esiste realmente. Nonostante tutti i modi creativi in cui autori e sceneggiatori hanno tentato di comunicare i modi in cui potremmo tornare indietro nel tempo, possiamo solo farlo teologicamente. Le parole di assoluzione del sacerdote si estendono indietro nel tempo. Poiché il prete agisce nella persona di Cristo in quel momento, agisce con il potere di Dio, che è al di sopra e al di fuori del tempo. Dio ha creato il tempo e si piega alle sue regole. Quindi le parole del sacerdote si spostano nel passato umano per cancellare la colpa, ma non la punizione, a causa del comportamento peccaminoso. Tale è il potere di quelle semplici parole “Ti perdono”. Chi è mai andato alla Confessione, ha confessato i propri peccati, ha chiesto l’assoluzione, e poi gli è stato detto “no?” Non succede. Se hai confessato i tuoi peccati, sono stati perdonati. Potrebbero ancora esistere nella tua memoria perché sei umano. Ma non esistono nella memoria di Dio. E, infine, se il ricordo dei peccati passati è fastidioso, sebbene siano stati confessati, tieni presente che accanto al ricordo del tuo peccato dovrebbe esserci un altro ricordo altrettanto vivido: il ricordo della tua confessione. È successo anche quello!