Medjugorje: Jacov racconta “il tetto si è aperto e siamo andati in Paradiso”
MESSAGGIO del 25 Novembre 1990. “Cari figli, oggi v’invito a fare opere di misericordia con amore e per amore, verso di me e verso i vostri e i miei fratelli e sorelle. Cari figli, tutto quello che fate agli altri fatelo con grande gioia e umiltà verso Dio. Io sono con voi e, di giorno in giorno, offro i vostri sacrifici e preghiere a Dio per la salvezza del mondo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
“Jakov, raccontaci…” chiedono i pellegrini. – La Gospa è venuta e ci ha portato con Lei. Vicka era con me, andate a chiederle, vi racconterà lei… – Jakov è rimasto un ragazzo molto discreto, e anche sua moglie Annalisa riceve solo col contagocce i tesori che la Madonna gli comunica. Da parte sua Vicka non si fa pregare due volte per raccontare il suo “viaggio nell’aldilà”: – Non ce l’aspettavamo – dice – la Gospa è venuta in camera mentre la mamma di Jakov ci preparava la colazione in cucina. Ci ha proposto di partire tutti e due con Lei per vedere il paradiso, il purgatorio e l’inferno. Questo ci ha molto sorpresi e in un primo momento nè Jakov nè io abbiamo detto di si. – Porta piuttosto Vicka con te – le ha detto Jakov – lei ha molti fratelli e sorelle, mentre io sono l’unico figlio di mia madre.-Infatti, dubitava che si potesse ritornare vivi da una simile spedizione! -Da parte mia – aggiunge Vicka,- mi dicevo – “Dove ci ritroveremo? E quanto tempo ci vorrà?” Ma alla fine vedendo che il desiderio della Gospa era di portarci con sè, abbiamo accettato. E ci siamo ritrovati lassù.- – Lassù? – ho chiesto a Vicka,- ma come ci siete arrivati? – Appena abbiamo detto si, il tetto si è aperto e ci siamo trovati lassù! – – Siete partiti con il vostro corpo? – – Sì, come siamo ora! La Gospa ha preso Jakov con la mano sinistra e me con la mano destra e siamo partiti con Lei. Per prima cosa ci ha mostrato il paradiso. – – Siete entrati cosi facilmente in cielo? – – Ma no! – mi ha detto Vicka – siamo entrati dalla porta. – Una porta come? – – Mah! Una porta normale! Abbiamo visto 5. Pietro vicino alla porta e la Gospa ha aperto la porta… – S. Pietro? Come era? – Mah! Come era sulla terra! – Cioè? – Circa sessanta, settant’anni, non molto alto ma nemmeno piccolo, con i capelli grigi un po’ ricci, abbastanza tarchiato… – Non vi ha aperto lui? – No la Gospa ha aperto da sola senza chiave. Mi ha detto che era 5. Pietro, lui non ha detto niente, ci siamo salutati così semplicemente. – Non è parso sorpreso di vedervi? – No, perché? Capisci, eravamo con la Gospa. -Vicka descrive la scena come se parlasse di una passeggiata fatta non più tardi di ieri, con la famiglia, nei dintorni. Non sente nessuna barriera fra “le cose di lassù” e quelle di quaggiù. E’ perfettamente a suo agio fra queste realtà e si stupisce perfino di qualche mia domanda. Stranamente non si rende conto che la sua esperienza rappresenta un tesoro per l’umanità e ché il linguaggio del cielo così famigliare per lei, apre una finestra su un mondo completamente diverso per la nostra società attuale, per noi che siamo “non-veggenti”. – Il paradiso è un grande spazio senza limiti. C’è una luce che non esiste sulla terra. Ho visto tanta gente e tutti sono molto felici. Cantano, ballano… comunicano fra loro in un modo per noi impensabile. Si conoscono nell’intimo. Sono vestiti di lunghe tuniche e ho notato tre colori diversi. Ma questi colori non sono come quelli della terra. Assomigliano al giallo, al grigio e al rosso. Ci sono anche degli angeli con loro. La Gospa ci spiegava tutto. “Vedete come sono felici. Non manca loro niente!” – – Vicka puoi descrivermi questa felicità che vivono i beati in cielo? – – No non posso descrivertela, perché sulla terra non esistono parole per dirlo. Questa felicità degli eletti, la sentivo anch’io. Non posso parlartene, non posso che viverla nel mio cuore. – Non hai avuto voglia di restare lassù e di non tornare piu sulla terra? – – Sì! risponde sorridendo. Ma non si deve pensare soltanto a se stessi! Sai la nostra più grande felicità è quella di rendere la Gospa felice. Noi sappiamo che vuole tenerci sulla terra ancora per un po’ di tempo per portare i suoi messaggi. E’ una grande gioia condividere i suoi messaggi! Finché ha bisogno di me, io sono pronta! Quando vorrà prendermi con sè sarò pronta ugualmente! E’ il suo progetto, non il mio… – I beati, potevano vederti anche loro? – Certamente ci vedevano! Eravamo con loro! – Come erano? – Avevano circa trent’anni. Erano molto, molto belli. Nessuno era troppo piccolo o troppo grande. Non c’erano persone magre o grasse o malate. Tutti stavano molto bene. – Allora perché S.Pietro era più vecchio e vestito come sulla terra? – Breve silenzio da parte sua… la domanda non le era mai venuta in mente. – E’ così, ti racconto ciò che ho visto! – E se i vostri corpi erano in cielo con la Gospa non c’erano più sulla terra, in casa di Jakov? – No certo! I nostri corpi sono spariti dalla casa di Jakov. Tutti ci hanno cercato! E’ durato venti minuti in tutto. – Come prima tappa, il racconto di Vicka si ferma lì. Per lei, la cosa più importante è di avere incominciato a gustare l’indicibile felicità del cielo, questa pace senza impedimenti la cui promessa non deve più essere verificata. Gli spiriti forti potranno sicuramente “cogitare” e discutere su questo racconto allo stato grezzo rivelato da Vicka. Ma oltre al fatto che Jakov rappresenta un secondo testimone, il segno più palese che Vicka ha veramente soggiornato in cielo è che questa gioia del cielo scorre da tutto il suo essere su coloro che l’avvicinano. Chi potrà contare le migliaia di persone alle quali, con il suo semplice sorriso, ha ridato speranza?