Le privazioni: cosa sono e la loro fonte di grandezza morale
1. Sopportare le privazioni involontarie. Il mondo è come un ospedale, in cui da ogni lato si alzano lamenti, dove a tutti manca qualche cosa per essere contenti. Privazioni nei beni, nella salute, nella pace di famiglia, nel lavoro, nelle virtù, nella santità!!! Chi ne va esente? A nulla serve il crucciarsi! La pazienza e la rassegnazione cambiano in rose le spine terrene. Gran cosa, la pazienza!
2. Aggiungervi privazioni volontarie. Soffrire è ben duro alla debole natura; ma ‘vedendo Gesù che digiuna 40 giorni, che sopporta patimenti inauditi, fino a desiderare una goccia d’acqua, e non averla; e tutto soffre per amore nostro, come non imitarlo? Ecco il perché dei flagelli, dei digiuni, delle mortificazioni dei Santi… Amavano Gesù. Che ne dici tu, insofferente d’ogni pena?
3. Le privazioni, fonte di grandezza morale. Se il mondano si priva degli agi per arricchire; se il soldato vive di privazioni per far carriera nelle armi: il giusto si priva del sonno e del cibo, e diviene temperante; si mortifica nella collera, e diviene paziente; affligge il corpo, e solleva lo spirito; soffre alcuni giorni, ma si prepara godimenti senza fine. Il B, Valfrè era avido delle mortificazioni più che il mondano dei piaceri. Prega il Beato che t’ottenga forza d’imitarlo in qualche modo.
PRATICA. – Privati di un piacere onesto per imitare il beato Valfrè nel suo desiderio di mortificarsi.