Papa Francesco: nel cuore di Gesù il peccatore è più importante del peccato

Gesù non vede i peccatori come trasgressori che devono essere puniti secondo la legge, ma come persone bisognose di speranza e di libertà dal peccato, ha detto Papa Francesco.

“È Gesù che, con il potere dello Spirito Santo, ci libera dal male che abbiamo dentro di noi, dal peccato che la legge potrebbe impedire ma non rimuovere”, ha detto il Papa nella sua omelia il 29 marzo durante l’annuale penitenza quaresimale servizio nella Basilica di San Pietro.

Dopo l’omelia e alcuni minuti di silenziosa riflessione e preghiera, il papa si tolse i suoi paramenti liturgici e si diresse verso uno dei confessionali di legno; si inginocchiò davanti a un prete per confessare.

Il suono della musica sacra, intervallato da momenti di lettura delle Scritture e di calma riflessione, riempiva la basilica mentre Francesco e dozzine di sacerdoti e vescovi ascoltavano le confessioni.

Nell’omelia, il papa ha riflettuto sulla lettura del Vangelo, in cui i farisei hanno portato una donna accusata di adulterio e hanno tentato di intrappolare Gesù chiedendogli se dovesse essere lapidata secondo la legge di Mosè.

“Lascia che uno di voi che è senza peccato sia il primo a lanciarle una pietra”, rispose Gesù.

Citando sant’Agostino, il papa disse che una volta coloro che cercavano di lapidare la donna se ne andarono, rimasero solo Gesù e la donna “misericordia della miseria”, perché ai suoi occhi “quella donna, quella persona” era ciò che aveva valore.

“Per lui, il peccatore viene prima del peccato”, ha spiegato il papa. “Io, tu, ognuno di noi viene prima nel cuore di Dio: prima degli errori, delle regole, dei giudizi e dei nostri fallimenti.”

Tuttavia, i cristiani devono tenere presente che, senza l’amore di Dio, il male non può essere superato. Pertanto, il sacramento della riconciliazione, ha affermato il papa, è il dono che aiuta a “fare spazio al Signore, che perdona e guarisce”.

Il perdono, ha continuato, “è un nuovo inizio” e non “una fotocopia che viene riprodotta in modo identico in ogni passaggio del confessionale”.

“Ricevere il perdono per i nostri peccati attraverso un sacerdote è sempre un’esperienza nuova, distintiva e unica”, ha detto il papa. “Passiamo dall’essere soli con le nostre miserie e accusatori, come la donna nel Vangelo, all’essere sollevati e incoraggiati dal Signore, che ci concede un nuovo inizio”.

Francesco invitò i cristiani a contemplare l’immagine di Gesù crocifisso sulla croce per ricordare che Cristo non puntava le dita su coloro che erano peccatori, ma tendeva invece le braccia e portava il peso di quei peccati su se stesso.

Il cuore del sacramento della riconciliazione, ha aggiunto, non è “i peccati che dichiariamo, ma l’amore divino che riceviamo, di cui abbiamo sempre bisogno”.

“Potremmo avere ancora dei dubbi:” Confessare è inutile, commetto sempre gli stessi peccati “, ha detto il papa. “Il Signore ci conosce, tuttavia; sa che la lotta interiore è difficile, che siamo deboli e inclini a cadere, che spesso ricadiamo nel fare ciò che è sbagliato. Quindi, ci propone di iniziare a ricadere nella bontà, nel chiedere per pietà. “