Il bilancio delle vittime del coronavirus in Italia supera i 20.000 ma i “segni positivi” continuano
Il bilancio delle vittime italiane per il romanzo coronavirus ha superato le 20.000 lunedì, ma il suo numero di pazienti in condizioni critiche è diminuito per il decimo giorno successivo.
I 566 nuovi decessi segnalati dal servizio di protezione civile portano le vittime in Italia a 20.465, ufficialmente seconde al mondo dietro gli Stati Uniti.
Il calo dei pazienti in terapia intensiva da un picco di 4.068 del 3 aprile a 3.260 di lunedì ha confermato un miglioramento generale delle tendenze italiane di COVID-19.
L’aumento delle nuove infezioni è sceso a un nuovo minimo di appena il due percento.
Ma un grande esperto italiano di malattie infettive ha affermato che i dati erano difficili da leggere perché nuovi casi che si stavano presentando ora avrebbero potuto verificarsi fino a tre settimane fa, dato il periodo di incubazione.
“Il tempo che passa tra il momento del contagio e il momento in cui riceviamo i dati potrebbe essere di 20 giorni”, ha detto ai reporter Giovanni Rezza dell’istituto di sanità pubblica ISS.
“Quindi quando leggi che ci sono 300 nuovi casi, questi casi erano infezioni acquisite 20 giorni fa.”
Il paese mediterraneo la scorsa settimana ha esteso il suo blocco nazionale fino al 3 maggio.
La decisione è stata sostenuta dai medici ma opposta dalle aziende che dubitano che saranno in grado di sopravvivere inattive per altre tre settimane.
“Ci sono segni positivi, ma il numero di morti è ancora elevato”, ha detto Rezza.
Martedì l’Italia riaprirà alcune librerie e lavanderie su una base di prova per vedere come le misure di allontanamento sociale possano essere applicate in sicurezza lungo la strada.
Uno studio pubblicato dall’istituto di ricerca della banca centrale italiana lunedì ha detto che un arresto di due mesi potrebbe ridurre la produzione economica annuale del paese fino all’11%.