Per la tua misericordia entrerò nella tua casa, mi prostrerò nel tuo santo tempio (di Viviana Maria Rispoli)

Ogni mattino appena entro nella chiesa della pieve dove abito, inginocchiandomi davanti al tabernacolo saluto il mio Dio con queste parole prese da un versetto dei salmi, è il mio modo di ringraziarlo subito appena varco lo spazio sacro che è la Chiesa, la casa per eccellenza di Dio. Capisco che è una grazia immensa poter varcare ogni giorno i suoi atri e potermi trovare cosi bene li. Mi trovo bene come si trova bene un bambino nella pancia della madre e sò che è una grazia.Immensa. Lo so perche per me non è stato sempre cosi. Ho passato tanti anni nei quali non ci sono entrata mai in chiesa, mi faceva un pò impressione, come se quel luogo segnato da un corpo crocifisso mi evocasse solo dolore e morte. Dovevo fare esperienza che quell’uomo morto cosi atrocemente è vivo piu che mai. E’ la Vita stessa, e la chiesa il luogo dove nella Eucarestia lui è piu presente che mai. l Amore è impalpabile, come lo Spirito di Dio che soffia dove vuole e non sai da dove viene e dove va, nell’eucarestia c’e tutto questo, diciamo cosi, in forma palpabile e circoscritta. Un mistero che possiamo vedere, toccare, mangiare. Quando capii che la Chiesa mi dava questo regalo, fregandomene anche di tutte le resistenze che avevo riguardo alla Chiesa come istituzione corsi subito a confessarmi, non lo facevo da vent’anni e al confessore dissi che sicuramente Gesù mi aveva già perdonata perche stare lontano da Gesù tanti anni era già il piu grande castigo che mi ero inflitta da sola. Che bello tornare a prendere Gesù nella comunione, che bello non temere piu quel luogo che è la Chiesa. Che bello tornare a casa, da chi da sempre ci ha conosciuti, da sempre ci ha amati, da sempre voluti, da sempre attesi.