COME PREGARE SEMPRE?

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La nostra vita di preghiera non deve esaurirsi nelle preghiere del mattino e della sera, come pure in tutte le altre pratiche di pietà che il Signore ci richiede per la nostra santificazione. Si tratta di raggiugere lo stato di preghiera, ovvero di trasformare tutta la nostra vita in preghiera, prestando fede e obbedienza alle parole di Gesù, che ci ha detto di pregare sempre . Il Padre R. PLUS S.J., nel suo prezioso opuscolo Come pregare sempre, ci fornisce tre regole d’oro per raggiungere lo stato di preghiera:

1) Tutti i giorni un po’ di preghiera.

Si tratta di non lasciar passare giorno senza esplicare quel minimo di pratiche di pietà che abbiamo capito che il Signore ci richiede: preghiere del mattiono e della sera, esame di coscienza, recita della terza parte del S. Rosario

2) Un po’ di preghiera per tutto il giorno.

Dobbiamo, nel corso della giornata, recitare, anche solo mentalmente, in base alle circostanze, delle brevi giaculatorie: «Gesù vi amo con tutto il cuore, Gesù mio misericordia, o Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi» etc. In questo modo tutta la nostra giornata sarà come intessuta nella preghiera, e sarà più facile sia mantenere l’avvertenza della presenza di Dio, sia l’esecuzione delle nostre pratiche di pietà. Possiamo aiutarci in questo esercizio trasformando in richiamo mnemonico le azioni più consuete della nostra vita e così aiutarci a ricordare di dire una giaculatoria; per es., quando si esce e si entra in casa dire una piccola preghiera, come pure quando si sale in macchina, quando si butta il sale nella pentola, etc. All’inizio tutto questo può sembrare un po’ macchinoso, ma la pratica insegna che in breve l’esercizio delle giaculatorie diventa soave e naturale. Non lasciamoci spaventare dal diavolo, che, per farci perdere l’anima, ci assale con ogni mezzo, e non omette di spaventarci proSpettandoci, in modo menzognero, difficoltà insormontabili.

3) Trasformare tutto in preghiera.

Le nostre azioni diventano preghiera quando sono compiute principalmente per amore di Dio; quando compiamo un certo gesto, se ci interroghismo per chi e per che cosa facciamo la tal cosa, possiamo constatare di poter essere diretti dai più diversi fini; possiamo fare l’elemosina al prossimo per carità oppure per farci ammirare; possiamo lavorare soltanto per arricchirci, oppure per il bene della nostra famiglia e quindi per fare la volontà di Dio; se riusciamo a purificare le nostre intenzioni e a fare tutto per il Signore , abbiamo trasformato la nostra vita in preghiera. Per ottenere la purezza d’intenzione può essere utile compiere un atto di offerta all’inizio della giornata, analogo all’offerta proposta dall’Apostolato della Preghiera , e, tra le giaculatorie, inserirne qualcuna contenente atti di offerta: es: «Per te o Signore, per la tua gloria, per amor tuo». Prima di iniziare un’attività particolarmente importante, oppure l’attività principale della giornata, può essere utile recitare questa preghiera, tratta dalla liturgia: «Ispira le nostre azioni, Signore, e accompagnale con il tuo aiuto: perché ogni nostra azione abbia da te il suo inizio e in te il suo compimento». Inoltre é particolarmente indicato il suggerimento che S. Ignazio di Loyola ci dà al n° 46 degli Esercizi Spirituali: «chiedere grazia a Dio nostro Signore, perché tutte le mie intenzioni, azioni e operazioni siano ordinate puramente a servizio e lode di sua Divina maestà»

Attenzione! Pensare di poter trasformare tutta la nostra vita in preghiera senza dedicare una parte della giornata all’orazione propriamente detta, è un’illusione ed una temeraria pretesa! Infatti come un’abitazione è riscaldata perchè ci sono i caloriferi in tutte le stanze e i caloriferi stessi sono caldi perché c’é da qualche parte il fuoco, che, sommo calore, causa la diffusione del caldo in tutta la casa, così le nostre azioni saranno trasformate in preghiera se vi saranno dei tempi di massima preghiera, che causeranno in noi, per tutto il corso della giornata, quello stato di preghiera richiestoci da Gesù.