San Domenico, Santo del giorno per l’8 agosto

( 8 agosto 1170 – 6 agosto 1221 )

La storia di San Domenico
Se non avesse fatto un viaggio con il suo vescovo, Domenico sarebbe probabilmente rimasto all’interno della struttura della vita contemplativa; dopo il viaggio, trascorse il resto della sua vita facendo il contemplativo nel lavoro apostolico attivo.

Nato nell’antica Castiglia, in Spagna, Domenico fu addestrato al sacerdozio da uno zio sacerdote, studiò arti e teologia e divenne canonico della cattedrale di Osma, dove ci fu un tentativo di far rivivere la vita comune apostolica descritta negli Atti di gli Apostoli.

Durante un viaggio attraverso la Francia con il suo vescovo, Domenico si trovò faccia a faccia con l’allora virulenta eresia albigese in Linguadoca. Gli albigesi – o Cathari, “i puri” – tenevano a due principi – uno buono e uno cattivo – nel mondo. Tutta la materia è cattiva, quindi hanno negato l’incarnazione e i sacramenti. In base allo stesso principio, si sono astenuti dalla procreazione e hanno preso un minimo di cibo e bevande. La cerchia ristretta conduceva quella che alcune persone consideravano una vita eroica di purezza e ascetismo non condivisa dai seguaci ordinari.

Domenico intuì la necessità per la Chiesa di combattere questa eresia e fu incaricato di far parte della crociata di predicazione contro di essa. Capì subito perché la crociata di predicazione non aveva successo: la gente comune ammirava e seguiva gli eroi ascetici degli Albigesi. Comprensibilmente, non furono impressionati dai predicatori cattolici che viaggiavano a cavallo e seguiti, alloggiavano nelle migliori locande e avevano servi. Domenico dunque, con tre cistercensi, iniziò la predicazione itinerante secondo l’ideale evangelico. Ha continuato questo lavoro per 10 anni, avendo successo con la gente comune ma non con i leader.

I suoi compagni predicatori divennero gradualmente una comunità e nel 1215 Domenico fondò una casa religiosa a Tolosa, l’inizio dell’Ordine dei Predicatori o Domenicani.

L’ideale di Domenico, e quello del suo Ordine, era collegare organicamente una vita con Dio, lo studio e la preghiera in tutte le forme, con un ministero di salvezza per le persone mediante la parola di Dio. Il suo ideale: contemplata tradere : “trasmettere i frutti della contemplazione” o “parlare solo di Dio o con Dio”.

Riflessione
L’ideale domenicano, come quello di tutte le comunità religiose, è per l’imitazione, non solo per l’ammirazione, del resto della Chiesa. L’efficace combinazione di contemplazione e attività è la vocazione del camionista Smith e del teologo d’Aquino. La contemplazione acquisita è il tranquillo dimorare alla presenza di Dio ed è parte integrante di ogni piena vita umana. Deve essere la fonte di tutta l’attività cristiana.