Devozione pratica: il pane quotidiano, santificare il lavoro
Il pane d’oggi. Iddio per toglierli l’eccessiva sollecitudine del futuro, la paura del domani, il timore che ti manchi il necessario, ti comanda di chiedere ogni dì il pane, rimettendoti a lui per il necessario nell’avvenire. Basta ad ogni dì la sua pena. Chi sa dirti se domani sarai vivo? Sai bene d’esser polvere che un soffio di vento disperde. Sei tu dunque sollecito per l’anima come lo sei per il corpo, per le sostanze?
Il nostro pane. Domandi non il tuo, ma il nostro. il che accenna alla fraternità cristiana; sì chiede il pane per tutti; e, se il Signore abbonda con il ricco, si rammenti questi che il pane non è suo ma nostro, indi l’obbligo di dividerlo con il poverello. Si chiede il nostro pane non la roba altrui che tanti desiderano e cercano con ogni mezzo! SÌ chiede pane, non lusso, non sensualità, non abuso dei doni di Dio. Non ti lagni tu del tuo stato? Non invidii l’altrui?
Il pane quotidiano, ma con il lavoro. Non sono proibite le ricchezze, bensì l’attacco ad esse. Sei in obbligo di lavorare non aspettando miracoli senza necessità; ma, quando hai fatto il possibile, perché non ti affidi alla Provvidenza? Mancò forse un sol giorno la manna agli ebrei nei 40 anni del deserto? Quanta confidenza dimostra a Dio chi per il corpo e per l’anima si rimette a lui in tutto, chiedendo soltanto per oggi il necessario! L’hai tu tale fiducia?
PRATICA. — Impara a vivere alla giornata; non stare ozioso; nel resto: Mio Dio, fate voi.