Daniele Berna, malato di Sla soffriva tantissimo, decide di morire con dignità
Oggi affrontiamo un tema molto discusso, una scelta difficile. Parliamo di un uomo che ha deciso di porre fine alla sua vita ricorrendo alla sedazione palliativa profonda.
La sedazione palliativa profonda è una forma di trattamento palliativo che viene utilizzata per fornire sollievo dal dolore ed alleviare l’ansia nei pazienti terminali. Si tratta di un farmaco che viene somministrato per iniezione endovenosa o per via orale e che può avere effetti sedativi, analgesici e anticonvulsivanti.
Questo trattamento è stato originariamente progettato come un modo per alleviare il dolore nel corso dell’ultima fase della malattia terminale, ma recentemente è stato utilizzato anche come strumento psicologico e spirituale in grado di fornire sollievo e consolazione ai malati terminali.
Daniele Berna decide di morire con dignità
Questa è la storia di Daniele Berna, un uomo malato di Sla, morto il 9 Marzo a Sesto Fiorentino. Daniele soffriva tantissimo e ha deciso di mettere fine alla sua “non vita”, come la chiamava lui, interrompendo la ventilazione forzata e ricorrendo alla sedazione palliativa profonda.
Lo riporta la Repubblica, giornale al quale l’uomo si era rivolto spesso raccontando la sua battaglia nel 2021, per ottenere la fisioterapia domiciliare. L’uomo, manager nel settore negli impianti dentali, aveva scoperto a Giugno 2020 di essere affetto da Sclerosi laterale amiotrofica, che ben presto gli aveva tolto la capacità di parlare e di muoversi in autonomia. Dopo la tracheotomia, l’uomo aveva deciso di interrompere la terapia di ventilazione assistita e di ricorrere alle cure palliative. Daniele ha sempre pensato che non aveva senso vivere una vita senza dignità.
Nel caso della Sla, la legge 217/2019 permette di scegliere se rimanere attaccati al ventilatore o interrompere la ventilazione forzata rifiutando il trattamento sanitario come previsto dall’articolo 32 della Costituzione. Non si tratta di eutanasia ma di essere addormentato e sospendere un trattamento vitale per il malato.