La storia di Diane malata di cancro “la preghiera mi ha aiutato quando mi dissero che avevo solo 2 mesi di vita”

Questa è la storia di Diane, una donna di 63 anni, malata di cancro alla quale i medici avevano detto che le restavano solo 2 mesi da vivere. A distanza di due anni, la donna racconta com’è stata la sua vita, le emozioni che ha vissuto giorno dopo giorno, i gruppi di supporto e la vicinanza della famiglia e la preghiera.

donna

Senza tutti questi elementi, Diane si sarebbe probabilmente arresa, ma per lei la vita è un dono prezioso e se ci credi puoi cambiare il tuo tragico destino o vivere ciò che ti resta al meglio.

A Diane è stato diagnosticato il cancro al IV stadio metastatico al polmone nel 2013. A Luglio dello stesso anno ha cominciato 3 cicli di chemioterapia. Da quel giorno ha imparato a vivere il momento e a non perdere mai la speranza. All’inizio non metteva in discussione la diagnosi dei medici, che le davano solo 2 mesi di vita. Ma con il passare del tempo ha cominciato a credere che tutti possono sbagliare.

In quel periodo ha cominciato a frequentare dei gruppi di supporto, persone dall’atteggiamento speranzoso e positivo. Pur sapendo che con tutti loro la vita è stata ingiusta, andavano avanti con il sorriso e sempre incoraggiandosi a vicenda.

Le emozioni e il supporto della famiglia

Prima di coricarsi, ripensa ad ogni attimo della giornata vissuto. Ha imparato ad apprezzare le piccole cose, dalla lettura del giornale al sorgere del sole. Ha imparato con il tempo ad aprirsi e a comunicare con gli altri, ad ascoltare i loro bisogni e a confidare i propri. In tutto il tempo non ha smesso un attimo di pregare, perché crede fermamente in Dio.

Quando ci si ammala succede qualcosa di particolare. Le persone cambiano atteggiamento nei tuoi confronti. O diventano attenti e presenti o fuggono via. Diane ha scoperto il vicino, con il quale a malapena scambiava il buongiorno, preparagli il pranzo e fargli la spesa e al contempo, amici di lunga data sparire nel nulla e non rispondere neanche più al telefono.

la storia di diane

La famiglia rimane per la donna sempre il sostegno incrollabile, quello su cui può sempre contare e che riempie le sue giornate di gioia e di normalità.

Anche se per natura Diane è una donna ansiosa, ha imparato a non preoccuparsi della morte, ma a godere di tutto. Appena ha cominciato a sentirsi meglio, ne ha approfittato per camminare e tenersi in forma e con sua grande sorpresa ha scoperto che più il tempo passava, più la strada che percorreva si allungava.

Nel tempo libero si dedica alla pittura, un hobby che dopo il pensionamento ha cominciato a praticare più spesso. L’aiuta ad estraniarsi dal mondo e a rilassarsi. Diane ad oggi è grata di quello che le è accaduto perché le ha insegnato ad apprezzare la vita.