L’Arcangelo Michele e la fonte miracolosa dove migliaia di pellegrini vanno per guarire dalle malattie

Oggi vogliamo raccontarvi la storia della fonte miracolosa dove l’Arcangelo Michele ha guarito un giovane indio di 17 anni, Diego Lazzaro.

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Tutto ha inizio il 25 Aprile del 1631. Diego si era sposato da appena un anno quando partecipando alla processione di San Marco, gli appare l’Arcangelo San Michele che gli chiede di rivelare agli Indios che sotto una rupe vicino al villaggio, c’era una fonte miracolosa che li avrebbe guariti da ogni sorta di infermità.

Diego, per paura di non essere creduto però, non rivelò a nessuno dell’apparizione, neppure ai suoi genitori. Trascorso qualche giorno, improvvisamente si ammalò, così gravemente da sfiorare la morte. I genitori disperati avevano ormai perso la speranza di poterlo salvare, quando a mezzanotte del 7 Maggio, vigilia della festa delle apparizioni di San Michele alla grotta del Gargano in Italia, un lampo di luce apparve nella stanza del moribondo.

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Tutti i presenti corsero via spaventati per poi tornare indietro poco dopo, pensando che il letto potesse prendere fuoco ed uccidere Diego. Rientrati nella stanza, pronti a piangere il defunto, trovarono il ragazzo che parlava e si muoveva con una tale energia da far gridare al miracolo.

Diego rassicurò tutti i presenti, spiegando loro che gli era apparso l’arcangelo San Michele avvolto da un fascio di luce che lo avevo portato con sé per mostrargli la rupe dove si nascondeva la fonte miracolosa.

Giunti in una balza vicino ad una rupe, San Michele gli indicò la fonte, dicendogli di diffondere la notizia come gli era già stato chiesto in precedenza, altrimenti lo avrebbe castigato, come aveva già fatto per la sua disobbedienza.

La fonte miracolosa

Dopo alcuni giorni, quando Diego si ristabilì completamente, andò insieme a suo padre nel luogo dove si trovava la fonte e insieme rimossero la rupe che la copriva. Subito dopo, i due indios cominciarono a parlare pubblicamente di questa fonte. Da quel giorno, ammalati, ciechi, storpi, si recarono sul luogo e guarirono grazie all’acqua miracolosa.

Su quel luogo benedetto si costruì poi una chiesa dedicata all’Arcangelo e intitolata a San Miguel del Milagro dove ogni anno, milioni di messicani si recano in devoto pellegrinaggio.