Jacinta, la bambina che vide la Madonna di Fatima : voleva salvare più anime possibile dall’Inferno

Oggi vogliamo raccontarvi la storia della piccola Jacinta Marto, la più giovane dei bambini veggenti di Fatima. Nel Febbraio del 1920, nei tristi corridoi di un orfanotrofio di Lisbona risuonava la voce di una bambina di 10 anni, che chiedeva alla suora di poter vedere un prete prima di morire.

bambina

Suor Maria della Purificazione, prendendo sul serio le parole della bambina, entrata in istituto un mese prima, si affrettò a chiamarlo. Il confessore vedendo la bambina, decise di ascoltare la confessione ma non volle darle l’Eucarestia.

In istituto tutti sapevano le condizioni gravi in cui versava la bambina, ma nessuno avrebbe presagito una morte tanto vicina. Il prete, al termine della confessione fece per andarsene, dicendole che l’Eucarestia gliel’avrebbe data il giorno dopo. La bambina con voce flebile gli disse che il giorno dopo sarebbe morta, ma il prete uscì dalla stanza facendo finta di non aver sentito.

La bambina rimase sola nella stanza silenziosa, delusa per non aver ricevuto l’unica cosa che desiderava davvero, il gesto che l’avrebbe fatta sentire più vicina a Dio.

pastorelli

Chi era Jacinta Marto

La bambina chiusa in orfanotrofio lontana da tutti e lasciata morire era la piccola Jacinta Marto, una dei tre bambini che vide la Vergine Maria. Giacinta era l’ultima di otto figli. Aveva un carattere allegro e gioioso, con un grande cuore.

La bambina si avvicinò alla Vergine Maria sin dalla seconda apparizione, quando ancora piccolissima, scoprì l’immenso amore del Cuore Immacolato di Maria. Davanti a quel cuore, i giochi, le attività fanciullesche persero la loro importanza e per jacinta ogni istante diventò utile per inginocchiarsi e pregare.

Durante la terza apparizione, la Madonna rivelò ai 3 bambini la terrificante visione del Regno Demoniaco e delle anime che si consumavano tra atroci sofferenze. Jiacinta rimase sconvolta da quell’immagine, tanto da cominciare a dedicarsi alla salvezza delle anime dell’inferno, pregando sempre Dio di avere pietà di loro.

Con una corda si fede un cilicio con il quale si provocava sofferenza per espiare le colpe delle anime dell’inferno e consolare Gesù. Inoltre digiunava, si privava di ogni dolcezza e andava a messa ogni mattina. La piccola volò in cielo molto presto. Lei e Francisco presero l’Influenza Spagnola, che devastò i piccoli corpicini. Francisco morì poco dopo. Giacinta resistette più a lungo tra atroci sofferenze dovute a cure inadeguate che gli procurarono piaghe sui fianchi, operazioni e un raschiamento a vivo senza anestesia.

Sopportò il dolore e se ne rallegrò, sapendo di poterlo donare a Dio. La bambina si spense da sola verso le 10 di sera e il suo corpo emanò fragranze meravigliose che permasero fino alla sepoltura.