La leggenda di San Romedio eremita e l’orso (presente tuttora presso il Santuario)

Il santuario di San Romedio è un luogo di culto cristiano situato in provincia di Trento, nelle suggestive Dolomiti italiane. Sorge su una rupe, isolato e immerso nella natura, rendendolo un luogo di pace e spiritualità. Il santuario è dedicato a San Romedio, un santo eremita vissuto nel X secolo e viene visitato da migliaia di pellegrini ogni anno.

santuario

Gli ex voto

La leggenda narra che San Romedio abbia scelto questa location per trascorrere i suoi giorni in solitudine e contemplazione. La sua dedizione al servizio di Dio ha attirato ricchezza e prosperità al santuario, motivo per cui molti devoti hanno deciso di ringraziare il santo tramite doni o ex voto.

Gli ex voto sono oggetti o immagini che i fedeli offrono come ringraziamento per una grazia ricevuta. Possono essere di vario tipo, da piccole ceramiche a tavole dipinte. Ogni ex voto racconta una storia unica ed è simbolo di gratitudine e fede.

santo

All’interno del santuario, i fedeli possono ammirare un’ampia collezione di ex voto che sono stati donati nel corso dei secoli. Questi oggetti testimoniano la devozione delle persone che si sono rivolte a San Romedio per chiedere aiuto o protezione. Ogni ex voto ha una storia affascinante da raccontare.

Quello più antico risale al 1591 e testimonia il ringraziamento di un membro della famiglia Inama per la protezione del Santo durante un evento bellico. Gli altri risalgono tra l’inizio del 1600 e il 1800 e raccontano di incidenti, malattie, il crollo di un tetto, una donna impossessata da uno spirito maligno, un annegamento scampato, la preghiera di un contadino per salvare il suo bestiame e così tanti e tanti altri ancora.

I frati francescani che custodiscono il convento, raccontano che spesso i fedeli appendono in autonomia il loro ex voto nei pochi spazi ancora liberi della parete. Altri consegnano ai frati un manufatto, affinchè lo conservino nel giusto modo. I frati quando la parete si riempie, ne staccano alcuni e li conservano ben catalogati, nelle stanze interne del santuario.