Sono più gravi le bestemmie o le imprecazioni?
In questo articolo vogliamo parlare di espressioni molto poco carine rivolte a Dio, spesso utilizzate con troppa leggerezza, le bestemmie e le imprecazioni, Questi 2 espressioni sono considerate tra le più gravi offese secondo la Chiesa cattolica. Il secondo Comandamento, che impone di non nominare invano il nome di Dio, è alla base di questa proibizione.
La bestemmia consiste nel proferire parole di odio, rimprovero o sfida nei confronti di Dio, anche se solo mentalmente. Offendere la Chiesa, i santi o le sacre cose è considerato anch’esso un peccato grave.
Le bestemmie più gravi
Ci sono però bestemmie più gravi di altre, come quella contro lo Spirito Santo, che non può essere perdonata poiché chi la commette non è più capace di distinguere il bene dal male. Anche ricorrere al nome di Dio per scopi criminali o per commettere crimini gravi viene considerato blasfemo e provoca il rigetto della religione. Le imprecazioni in cui viene inserito il nome di Dio senza intenzione di bestemmia sono meno gravi, ma comunque una mancanza di rispetto.
Anche il falso giuramento viene considerato alla stregua di una bestemmia, poiché si prende Dio come testimone di ciò che si afferma. Giurare per finalità nobili come in tribunale è permesso. Ma giurare con l’intenzione di non mantenere la promessa è considerato una grave mancanza di rispetto verso il Signore. Gesù stesso nel Vangelo di Matteo sconsiglia di giurare affatto.
Infine, esistono espressioni che possono sembrare bestemmie ma che in realtà non lo sono. Elio e Le Storie Tese, ad esempio, hanno creato una divertente classifica di parole che sembrano bestemmie ma non lo sono, da utilizzare nelle barzellette. La cosa più importante comunque è rispettare il divieto di bestemmiare e sopratutto utilizzare il nome di Dio con rispetto, evitando di offenderlo con parole o azioni poco belle da sentire.