Altri fratelli cristiani uccisi dall’odio estremista, cos’è successo
In Indonesia, sull’isola di Sulawesi, quattro contadini cristiani sono stati assassinati da estremisti islamici la mattina dell’11 maggio scorso.
Tre delle vittime erano membri della Chiesa Toraja – quasi uno su due del gruppo etnico Toraja è cristiano – e il quarto era cattolico. Una delle vittime è stata decapitata, come riportato dal commissario capo Didik Supranoto, portavoce delle forze di polizia delle Sulawesi centrali.
“Cinque testimoni oculari hanno riconosciuto uno degli autori come un uomo di nome Qatar, che è un membro del MIT”, ha detto il portavoce della polizia. I MIT sono i Mujahedin dell’Indonesia orientale.
L’Indonesia combatte il terrorismo islamista da diversi anni. Nel novembre 2020, gli attivisti del MIT hanno attaccato una comunità cristiana a Poso, uccidendo quattro persone, con una vittima decapitata e un’altra bruciata viva.
Già nel 2005, tre giovani ragazze cristiane di età compresa tra i 16 e i 19 anni sono state decapitate nello stesso quartiere di Poso. Oggi l’87% degli indonesiani sono musulmani e il 10% cristiani (7% protestanti, 3% cattolici).
Abbiamo, invece, raccontato ieri la notizia di un altro attentato contro i cristiani. In Uganda orientale, infatti, un pastore cristiano è stato ucciso dagli estremisti musulmani dopo avere partecipato a un dibattito politico su Cristianesimo e Islam.
L’uomo aveva anche convertito alla Fede in Cristo alcuni musulmani e, per questo, ha scatenato le ire degli estremisti ed è stato barbaramente ucciso vicino casa sua. TUTTI I DETTAGLI QUI.