Bergamo, papà dona il polmone per salvare suo figlio
Oggi vi racconteremo la storia del piccolo Mario ( nome fittizio), un bambino malato, guarito grazie alla donazione di una parte del polmone da parte del suo papà. Siamo a Bergamo. Il piccolo di 5 anni arriva in Italia nel 2018 insieme alla mamma, per raggiungere il papà.
Un anno dopo il suo arrivo, visto il malessere continuo del figlio, i genitori decidono di portarlo all’ospedale Meyer di Bergamo per un controllo. Dopo una serie di accertamenti il referto gli ha riscontrato la talassemia, o anemia mediterranea, una malattia del sangue.
Alla diagnosi seguirono 2 anni di trasfusioni continue, fino al 2021, anno in cui si rese necessario il trapianto di midollo. Nonostante la buona riuscita dell’intervento, grazie alla donazione di midollo da parte del padre, il bambino viene colpito dalla malattia da trapianto contro l’ospite, una complicazione che può colpire i pazienti sottoposti a trapianto allogenico.
Questo tipo di malattia e l’uso dei farmaci al quale il paziente è sottoposto danneggiano talmente tanto i polmoni da impedire al bambino di respirare da solo.
Il trapianto di polmoni
A questo punto, l’unica speranza di sopravvivere per Mario era il trapianto di polmone. Nell’autunno 2022 gli specialisti dell’ospedale del Meyer contattano il Papa Giovanni XXIII di Bergamo per far inserire il bambino in lista per il trapianto. Il 1 Dicembre il piccolo Mario entra in ospedale e viene ricoverato al reparto di pediatria per essere sottoposto a tutti gli accertamenti.
In quel frangente i medici parlano ai genitori dell’enorme vantaggio che apporterebbe al bambino il trapianto di un organo donato dal padre, che avendo già donato il midollo e quindi il suo sistema immunitario, non sarebbe a rischio di rigetto.
Questo tipo di intervento non era mai stato eseguito in Italia ed aveva pochissimi precedenti in Europa. Ma il padre di Mario era disposto a tutto pur di salvare suo figlio così il 17 Gennaio 2023 viene eseguito il trapianto. Tutta la procedura in sala operatoria è durata 11 ore.
Subito dopo l’intervento il bambino viene ricoverato per due settimane nella Terapia intensiva pediatrica. Otto giorni dopo il trapianto Mario raggiunge l’autonomia respiratoria e gli viene sospesa la ventilazione invasiva. Il padre ha potuto rivedere il figlio dopo circa una settimana, dopo essersi ristabilito dall’intervento. Dopo un mese dall’intervento il piccolo lascia l’ospedale pronto a vivere la sua nuova vita.