Come tutto il mondo anche il Papa ha pregato per la piccola Indi Gregory
In questi giorni tutto il mondo, compreso quello del web si è stretto intorno alla famiglia della piccola Indi Gregory, per pregare per lei e sperare che le venisse data un’altra opportunità per vivere. La piccola Indi era affetta da una rarissima malattia mitocondriale.
Nonostante l’opposizione dei genitori che desideravano portarla in Italia all’ospedale Bambino Gesù di Roma, la piccola Indi Gregory è stata distaccata dai macchinari che le permettevano di vivere. Ricoverata in un hospice, le sono state somministrate le cure palliative per accompagnarla alla morte che purtroppo non si è fatta attendere. All’1,45 di Lunedì 13 Novembre la piccola Indi è volata in cielo.
È stato Simone Pillon, avvocato e portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus,a confermare la procedura di distacco dei macchinari vitali. Questa procedura avviene gradualmente, con un ridotto supporto di ossigeno per accompagnarla gradualmente verso la morte.
L’ultimo ricorso e il trasferimento all’hospice
La procedura è stata eseguita dopo che i giudici della Corte d’Appello di Londra hanno respinto anche l’ultimo ricorso presentato. La bambina di otto mesi ha dovuto sospendere i trattamenti che la tenevano in vita contro la volontà della famiglia. Per i medici di Nottingham le sue condizioni erano incurabili e terminali.
Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha comunicato la solidarietà del Papa alla famiglia di Indi Gregory. Il Papa ha sempre pregato per loro e per tutti i bambini che soffrono o rischiano la vita a causa della malattia e della guerra.
Anche la premier italiana, Giorgia Meloni ha fatto di tutto per sollecitare e facilitare il trasferimento della bambina in Italia. La bambina era ricoverata al Queen’s Medical Center di Nottingham e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma si era offerto di prendersi cura di lei. Il Governo italiano, aveva concesso la cittadinanza italiana a Indi il lunedì precedente.
I giudici londinesi, però, hanno criticato l’intervento dell’Italia, affermando che i tribunali inglesi sanno valutare l’interesse superiore del bambino.
La piccola Indi è volata in cielo
L’opzione dell’hospice, che i genitori rifiutavano cercando di ricorrere in appello in tutti i modi possibili è diventata una certezza venerdì sera. Alla piccola Indi è stato rifiutato persino di morire a casa nell’appartamento in Derbyshire circondata dall’amore delle sue tre sorelle. Resta l’amaro in bocca, l’indignazione e la disperazione di 2 genitori che fino alla fine hanno lottato per il diritto alla vita della loro bambina. Ora Indi riposa in pace, lontano da chi nel giusto o nello sbagliato si è arrogato il diritto di decidere il finale di questa triste storia.