Commissione UE ritira le linee guida per gli auguri, salvo il ‘Buon Natale’
La Commissione Europea ha annunciato il ritiro delle linee guida sul linguaggio, che hanno provocato critiche e un’alzata di scudi da più parti perché sconsigliano l’uso di una serie di espressioni consuete, compreso “Buon Natale“.
In una dichiarazione, la Commissaria all’Uguaglianza Helena Dalli definisce il documento che contiene tali linee guida “inadeguato allo scopo prefisso” e “non maturo”, nonché sotto gli standard richiesti dalla Commissione.
Tra le raccomandazioni del documento promosso e poi ritirato, la preferenza data agli auguri di buone feste piuttosto che al classico buon Natale, ritenuto evidentemente espressione parziale della cultura cristiana.
Reazione di Tajani e Salvini
Antonio Tajani, presidente della Commissione AFCO del Parlamento Europeo, su Twitter ha affermato: “Grazie anche all’azione di Forza Italia, la Commissione Europea ritira le linee guida sul linguaggio inclusivo che chiedevano di togliere riferimenti a feste e a nomi cristiani. Viva il Natale! Viva l’Europa del buonsenso”.
Matteo Salvini, leader della Lega, su Instagram: “Grazie alle migliaia di persone che hanno reagito e hanno portato al ritiro di questa porcheria. Continueremo a vigilare, grazie! Viva il Santo Natale”.
Le parole delle comunità arabe italiane
“Nessuno, compreso i musulmani, ha chiesto di cambiare parole, usanze, e identità religiosa e culturale a nessuno e non lo faremo mai”: a sottolinearlo è il presidente della comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) e dell’Unione medica euro mediterranea (Umem), Foad Aodi, stroncando il documento UE.
“Qui”, ha aggiunto Aodi, “serve e bisogna lavorare sul rispetto reciproco vero, su politiche a favore dell’integrazione, una legge d’immigrazione europea e non cambiare parole, usanze o identità di nessuno per mascherare il fallimento totale della Commissione Europea nelle politiche dell’immigrazione, l’integrazione e l’accoglienza”.
“Noi continuiamo ad augurare buon Natale e festeggiare il Natale tutti insieme come facciamo da anni in Italia, in Europa e da secoli in Palestina tra musulmani, cristiani, ortodossi e ebrei”, ha assicurato il numero uno di Co-mai, “la politica deve fare di più il suo dovere e il popolo altrettanto, ho l’impressione e la certezza che la gente è molto avanti rispetto alla politica”.