Corona dei cinque Salmi

Il devoto della Vergine di Pompei ponga l’intenzione, nel recitare questa Corona, di riparare le bestemmie e le ingiurie che ogni dì si fanno da tanti nemici della Chiesa ed anche da tanti falsi cristiani contro 1′ onore della SS. Vergine, e di difendere ed accrescere il culto e la venerazione verso la santa Imagine della Vergine di Pompei.

E però incominci dal salutare Maria chiamandola con tutta riverenza e con tutto l’affetto dei cuore: Regina e Madre di Misericordia, dicendo: Salve Regina…

Degnati che io ti lodi, o Vergine tutta santa; dammi fortezza contro i tuoi nemici. Benedetto Iddio nei Santi suoi. Così sia.

SALMO I.

M Magnificat alla Vergine di Pompei. Mediatrice di misericordia.

ANTIFONA. Maria è nome che forma la gloria e la letizia di tutta la Chiesa, trionfante, militante e penante: a Lei fece grandi cose Colui che è possente, e il cui Nome è santo. Ave Maria…

Magnifica, anima mia, la Vergine eccelsa Regina delle Vittorie.

Perchè ha spiegato i padiglioni delle sue magnificenze nella Valle dello sterminio, e quivi ha fatto scaturire un fonte nuovo d’inaudite misericordie;

Ella che è la Signora del mondo, la Regina dei cieli, la padrona degli Angeli, la Madre del tuo Dio.

Grande e gloriosa la fece Colui che è possente, e il cui Nome è santo e terribile.

Egli l’avvicinò a sè con un miracolo della sua onnipotenza, e con la sua grazia la fece onnipotente, cooperatrice col Figlio alla salvezza del mondo.

La costituì Mediatrice presso il nostro Mediatore, Rifugio e rimedio a tutti i nostri mali.

Ella partorì la Misericordia, e Iddio diede a Lei l’ ufficio di Avvocata dei peccatori.

E la sua Misericordia passa di generazione in generazione, sopra coloro che la onorano.

Ha chiamato con voce di madre tutti noi suoi figli ad erigerle un trono, e della magnificenza dei suoi prodigi ha coperto tutta la terra.

Da quel Trono ha rivolto lo sguardo alla nostra bassezza; ed ecco, da questo punto beati ci chiameranno tutte le generazioni.

Con la potenza del suo braccio dissipò i nostri nemici; ed esaltò gli afflitti e gli umiliati.

Prese per mano il caduto, e lo sollevò dal fango; e lo ha fatto sedere tra’ Principi della sua Reggia.

Ha ricolmato dei suoi doni i poveri ed i famelici; e coloro che gemevano tra i lacci della colpa ha risollevati all’altezza di figliuoli di Dio.

Con sviscerato amore abbracciamo i tuoi piedi, o Regina, che sei la speranza, la vita, la Mediatrice nostra. Quanto è bello stare nella casa tua, o Signora di Pompei!

I raggi della tua misericordia dal tuo trono si stendono fino ai termini della terra.

Sia gloria al Padre e al Figliuolo e allo Spirito Santo; siccome era in principio, ed ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Così sia.

ANTIFONA. Maria è nome che forma la gloria e la letizia di tutta la Chiesa, trionfante, militante e penante: a Lei fece grandi cose Colui che è tossente, e il cui Nome è santo.

SALMO II.

A Adorabile.

ANTIFONA. Adorabile è il Nome tuo, o vittoriosa Regina delta Valle di Pompei: dall’Oriente all’Occidente suona la lode della tua virtù, ed i popoli annunziano i prodigi della tua potenza. Ave Maria…

Alla Madre di Dio, alla Signora di Pompei inneggiate esultando: togliete in mano un giocondo salterio nel gran giorno dei suoi trionfi.

Cantate a Lei un cantico nuovo: annunziate fra le genti la gloria sua. Vidi bellissima Donna che ascendeva lungo i rivi delle acque; spandeva intorno ineffabile odore:

Lei cingevano fiori di rose e gigli di convalli, quali nei giorni di primavera. Sedette, Regina ammantata di gloria nella Valle della desolazione: aveva dorate e ricche d’ogni fregio le vestimenta. Come stelle brillavano su la sua fronte i rubini e le gemme preziose; fulgori della sua possanza, sereni splendori della sua benignità, voci eloquenti dei suoi prodigi.

Da che per Lei si ebbero salute gl’infermi; e chi era sull’orlo della tomba ritornò redivivo tra le braccia dei suoi cari.

E le donne di questo secolo si spogliarono dei loro monili; e devote e compunte li deposero ai piedi della loro Benefattrice.

E sui campi, cospersi di cenere infeconda e ricoperti d’impietrata lava, di oro e di gemme Le innalzarono un Trono.

Su la landa luttuosa siede oggi trionfatrice la Regina delle Vittorie; e diffonde da Pompei pel mondo i portenti delle sue misericordie.

Venite a Lei, o genti e nazioni tutte della terra; invocatela, beneditela, esaltatela in eterno.

Benedetta sii Tu, Vergine gloriosa di Pompei; delle dovizie di tua magnificenza è pieno l’Universo. Gloria al Padre…

ANTIFONA. Adorabile è il Nome tuo, o vittoriosa Regina della Valle di Pompei: dall’Oriente all’Occidente suona la lode della tua virtù, ed i popoli annunziano i prodigi della tua potenza.

SALMO III.

R Rosario Rifugio in morte.

ANTIFONA. Rifugio in vita e scampo in morte sarà per me il tuo Rosario, o Maria; il tuo apparire nella mia ultima lotta sarà il segnale della mia vittoria: io ti aspetto, o Madre. Ave Maria…

Risuoni per ogni lingua la gloria tua, o Signora; e il vespro tramandi alla dimane il concento delle nostre benedizioni.

Tutte le genti ti chiamino beata; e Te beata ripetano tutti i lidi della terra e le mansioni dei cieli.

Tre volte beata pur io ti chiamerò con gli Angioli, con gli Arcangeli, coi Principati; tre volte beata con le angeliche Potestà, con le Virtù de’ cieli, con le Dominazioni superne. Beatissima Te predicherò coi Troni, coi Cherubini e coi Serafini.

O sovrana mia Salvatrice, non lasciar di piegare i tuoi occhi misericordiosi su questa famiglia, su questa nazione, su tutta la Chiesa.

Sopratutto non mi negare la maggiore delle grazie: cioè che la mia fragilità da Te non mi distacchi giammai.

In quella fede e in quell’amore, onde arde in questo istante l’anima mia, deh! fa che io perseveri sino all’ultimo respiro.

E quanti concorriamo alla edificazione del tuo Santuario in Pompei, fa che siam tutti nel numero degli eletti.

O Corona del Rosario della Madre mia, ti stringo al petto e ti bacio con venerazione. (Qui si baciala propria Corona).

Tu sei la via per raggiungere ogni virtù; il tesoro dei meriti pel Paradiso; Il pegno della mia predestinazione; la catena forte che costringe il nemico; Sorgente di pace a chi ti onora in vita; auspicio di vittoria a chi ti bacia in morte.

In quell’ ora estrema io ti aspetto, o Madre.

Il tuo apparire sarà il segnale della mia salvezza; il tuo Rosario mi aprirà le porte del Cielo. Gloria al Padre…

ANTIFONA. Rifugio in vita e scampo in morte sarà per me il tuo Rosario, o Maria; il tuo apparire nella mia ultima lotta sarà il segnale della mia vittoria: io ti aspetto, o Madre.

SALMO IV
I Imperatrice di pace.

ANTIFONA. Il Nome tuo, o santa Signora di Pompei, è tesoro di pace a chi lo invoca in vita, pegno di vittoria nel passo estremo: sia esso indelebilmente scolpito nel mio cuore, e le mie labbra non lascino giammai di proferire sì dolce e salutare Nome. Ave Maria…

In Te, o Signora di Pompei, io posi tutte le mie speranze, e non resterò confuso in eterno.

Gli occhi miei e il mio cuore erano continuamente rivolti a Te, e per l’ardore dei miei desiderii andava dicendo: quando sarà che Tu mi consoli?

E andava e veniva come pellegrino che ha smarrito sua via; come sitibondo in cerca di acque.

Languiva l’anima mia perla brama della salute che vien da Te, aspettava nell’amarezza il giorno della misericordia; e gli occhi miei si chiusero per stanchezza.

Aspettava impaziente la parola della pace che sarebbe uscita dalla Valle dello sterminio, dalla Casa della Madre di Misericordia.

Benedicesti finalmente, o mio Dio, la terra di maledizione: il tuo sorriso vi fe’ germogliare la immacolata Rosa del cielo.

Tu mettesti in potere della beata Verginella di Nazaret la misericordia de’ secoli: ed Ella dalla terra delle rovine parlerà la pace sopra i popoli tutti. Pace, pace, risonerà il suo accento; pace, pace, ripeteranno i colli eternali.

Pace sulla terra agli uomini di buon volere: e gloria nei cieli al Dio delle misericordie.

Apritevi, o porte del cielo, a ricevere la parola del perdono e della pace: la parola che mette dal suo trono la Regina di Pompei.

Chi è mai questa Regina? è Colei che sulle rovine della morta Città apparve come Stella del mattino, nunzia di pace alle generazioni della terra.

E’ la Rosa del Paradiso, che la Misericordia trapiantò sulla terra isterilita da una pioggia di cenere infocata.

Apritevi, o porte del cielo, a ricevere la benefica parola: la parola della Regina delle Vittorie.

Chi è questa Regina delle Vittorie? E’ la Vergine Madre di Dio, fatta Madre dei peccatori, che scelse a sua dimora la Valle dello sterminio, Per illuminare coloro, che seggono nelle tenebre e nell’ ombra di morte: per dirigere i nostri passi nella via della pace. Gloria al Padre…

ANTIFONA. Il Nome tuo, o santa Signora di Pompei, è tesoro di pace a chi lo invoca in vita, pegno di vittoria nel passo estremo: sia esso indelebilmente scolpito nel mio cuore, e le mie labbra non lascino giammai dì proferire sì dolce e salutare Nome.

SALMO V.

A Avvocata dei peccatori.

ANTIFONA. A piè del tuo trono si prostrano i popoli, o Regina di Pompei, Avvocata dei peccatori, e riverenti esaltano le tue meraviglie, cantando inni di gloria al tuo Nome. Ave Maria…

Alzai gli occhi miei a Te, nuova Stella di speranza apparsa ai di nostri sulla Valle delle rovine.

Dal profondo delle amaritudini levai le mie voci a Te, Regina del Rosario di Pompei, e sperimentai l’ efficacia di questo titolo a Te sì caro.

Salve, io griderò sempre, salve, o Madre e Regina del Rosario di Pompei, mare immenso di grazie, oceano di bontà e di compassione!

Le glorie novelle del tuo Rosario, le fresche vittorie della tua Corona, chi canterà degnamente?

Tu al mondo, che si svincola dalle braccia di Gesù per darsi a quelle di Satana, appresti salute in quella Valle dove Satana divorava le anime.

Tu calcasti, trionfatrice, i ruderi dei templi pagani; e sulle rovine della idolatria Tu ponesti lo sgabello di tua dominazione.

Tu mutasti la piaggia di morte in Valle di risorgimento e di vita; e sulla terra dominata dal tuo nemico impiantasti la Cittadella del Rifugio, ove accogli i popoli a salvamento.

Ecco che i figli tuoi sparsi nel mondo là t’innalzarono un trono, come segnacolo dei tuoi portenti, come trofeo delle tue misericordie.

Tu da quel trono chiamasti anche me tra i figli di tua predilezione; su di me peccatore si posò lo sguardo della tua miseràzione.

Sieno benedette in eterno le opere tue, o Signora, e benedetti siano i prodigi tutti da Te operati nella Valle della desolazione e dello sterminio. Gloria al Padre…

ANTIFONA. A piè del tuo trono si prostrano i popoli, o Regina di Pompei, Avvocata dei peccatori, e riverenti esaltano le tue meraviglie, cantando inni di gloria al tuo Nome.

SUB TUUM PRAESIDIUM. Sotto il tuo patrocinio noi ci rifugiamo, o santa Madre di Dio; non disprezzar le nostre suppliche nelle necessità nostre, ma da tutti i pericoli liberaci sempre, o Vergine gloriosa e benedetta.

Degnati che io ti lodi, o Vergine” tutta santa;

Dammi fortezza contro i tuoi nemici. Benedetto Iddio nei Santi suoi. Così sia.

Prega per noi, o Regina del Santissimo Rosario di Pompei,

Affinché siam fatti degni delle promesse di Gesù Cristo.

ORAZIONE. Signore, che tra’ miracoli della tua provvidenza ordinasti che la tua Beatissima Madre Maria si chiamasse ancora col glorioso e dolcissimo titolo di Regina del Rosario di Pompei; concedi a noi la grazia di poter sempre in tutte le nostre necessità, e specialmente nell’ora della morte, sentire l’effetto del Patrocinio di Lei, il cui santo Nome veneriamo in terra. Per Gesù Cristo Signor nostro. Così sia.

Indulgenze concesse a chi recita la Salve Regina e il Sub tuum praesidium
Il S. Padre Pio VI, con decreto della S. C. Indulg. 5 Aprile 1786, a tutti i fedeli che recitano la Salve Regina e il Sub tuum praesidium coi versetti: Dignare me laudare te, etc.; e con l’intenzione di riparare in qualche modo le ingiurie fatte contro l’onore della SS. Verne e dei Santi e contro le loro sante immagini, concesse.
Indulgenza Plenaria due volte al mese in due Domeniche ad arbitrio, se confessati e comunicati pregano secondo l’intenzione del Papa.
Indulgenza Plenaria in tutte le feste della B. V. Maria.
Indulgenza Plenaria in articulo mortis.