Coronavirus: le parrocchie di Roma prestano lo spazio dell’aula alle scuole pubbliche

Le scuole pubbliche di Roma, come altrove nel mondo, si stanno arrampicando per garantire la sicurezza di studenti e personale, riprendendo al contempo le lezioni in classe.

La diocesi di Roma si è offerta di aiutare con un grosso problema: trovare abbastanza spazio per educare gli studenti seduti a una scrivania o un tavolo a sei piedi di distanza.

Il cardinale Angelo De Donatis, vicario pontificio di Roma, ha firmato un accordo il 29 luglio con il sindaco di Roma Virginia Raggi e Rocco Pinneri, direttore generale dell’ufficio delle scuole regionali del Lazio.

In base all’accordo, le parrocchie cattoliche, gli ordini religiosi e le istituzioni identificheranno spazi interni che potrebbero essere utilizzati come aule scolastiche dalle scuole pubbliche vicine quando il termine 2020-2021 è fissato per iniziare il 14 settembre.

Il “Progetto di collaborazione per la ripresa delle attività scolastiche ed educative a Roma” invita le scuole pubbliche della città a redigere un elenco di scuole che necessitano di più aule per l’apprendimento a distanza sociale.

La diocesi di Roma redigerà un elenco di parrocchie e altre istituzioni cattoliche che hanno centri parrocchiali, aule di catechismo, sale riunioni e altri spazi che potrebbero essere utilizzati durante l’orario scolastico.

Se la città decide di utilizzare uno spazio offerto, firmerà un contratto formale con la parrocchia o l’istituto; il contratto stabilirà che la città sarà responsabile della fornitura della copertura assicurativa necessaria e della pulizia e manutenzione dello spazio. Il contratto stabilirà inoltre in dettaglio le ore in cui lo spazio può essere utilizzato e i tipi di attività che possono essere svolti lì.

Con l’approvazione della diocesi di Roma, la città e l’ufficio delle scuole regionali saranno responsabili di apportare tutti gli adattamenti necessari agli spazi e di arredarli.

Mons. Pierangelo Pedretti, segretario generale del vicariato, ha affermato che l’accordo mostra l’importanza della “cooperazione tra le istituzioni civili e la comunità ecclesiale, necessaria per garantire il bene comune di tutti i cittadini della nostra città”.

Un elemento non coperto dall’accordo è la fornitura di banchi individuali per gli studenti delle scuole elementari, che sono abituati a condividere una scrivania per due studenti.

Avvenire , il quotidiano cattolico italiano, ha riferito il 23 luglio che l’associazione nazionale dei fornitori di banchi di scuola ha dichiarato che sarà impossibile produrre entro la metà di settembre 3,7 milioni di banchi individuali per i quali il dipartimento dell’istruzione italiano sta facendo offerte.