Da 85 anni ci sono 16 ostie consacrate intatte, la loro storia straordinaria

Il 16 luglio 1936, alla vigilia dello scoppio della guerra civile spagnola, padre Clemente Díaz Arévalo, parroco di Moraleja de Enmedio, a Madrid, in Spagna, consacrò diverse ostie per la Comunione.

La chiesa, però, fu chiusa nei giorni successivi a causa del conflitto che uccise più di 500mila persone fino al 1939.

Il 21 luglio padre Clemente riuscì ad entrare in chiesa e a prendere le 24 ostie consacrate. Dovette fuggire ma lasciò le ostie ai fedeli, che le custodirono nella casa di Hilaria Sánchez.

Dal momento che era la moglie del segretario comunale e temeva che la sua casa fosse perquisita, la vicina Felipa Rodríguez si prese la responsabilità di accudire le ostie. Le nascose nel seminterrato della sua casa dove ci rimasero per più di 70 giorni a una profondità di 30 centimetri.

Nell’ottobre del 1936, i residenti dovettero evacuare l’area e dissotterrare il container. I padroni di casa misero il contenitore con le ostie in un buco in una trave della cantina. Successivamente, furono autorizzati a tornare a casa e trovarono il container arrugginito ma le ostie erano intatte.

Due cappellani militari si recarono sul posto dopo quindici giorni e portarono le ostie in processione dalla casa alla scuola, dove fu celebrata una messa e ne presero due, attestando che, anche dopo quattro mesi di consacrazione, conservavano sapore e struttura.

Successivamente le ostie furono restituite al santuario della parrocchia di San Millán. Il 13 novembre 2013 furono depositate in una coppa di vetro sotto il tabernacolo della chiesa.

Attualmente, 16 ostie, ancora intatte, sono conservate nel contenitore. Ad esse vengono attribuiti diversi miracoli, come la salvezza di un bambino nato prematuro che doveva essere operato in incubatrice e una bambina che sarebbe nata senza arti ma è venuta al mondo perfettamente normale.

“La parrocchia di San Millán è un luogo dove i fedeli si spostano ogni giorno per adorare il Signore. Ci sono sempre più pellegrinaggi da molti altri luoghi, con tante persone che vogliono conoscere e adorare questa meraviglia”, ha detto il parroco Rafael de Tomás.