Devozione al Santo Rosario: un amore Eucaristico e mariano
Il Santo Rosario e il Tabernacolo eucaristico, la corona del Rosario e l’altare eucaristico si richiamano e fanno unità nella Liturgia e nella pietà dei fedeli, secondo l’insegnamento della Chiesa di ieri e di oggi. Si sa, infatti, che il Rosario recitato dinanzi al Santissimo Sacramento fa guadagnare l’indulgenza plenaria, secondo le norme della Chiesa. Questo è un dono di grazia speciale che dovremmo far nostro più che sia possibile. Il piccolo beato Francesco di Fatima negli ultimi tempi della sua grave malattia amava particolarmente recitare molti Rosari presso l’altare del Santissimo Sacramento. Per questo ogni mattina si faceva trasportare a braccio nella Chiesa parrocchiale di Aljustrel, presso l’altare, e là restava anche quattro ore di fila a recitare la santa corona guardando continuamente Gesù Eucaristico, che lui chiamava Gesù nascosto.
E non ricordiamo noi san Pio da Pietrelcina che di giorno e di notte pregava per ore intere con la corona del Santo Rosario in mano presso l’altare del Santissimo Sacramento, in contemplazione della soave Madonna delle Grazie; nel santuario di San Giovanni Rotondo? Folle e folle di pellegrini hanno potuto vedere Padre Pio così, raccolto nella preghiera del Rosario, mentre Gesù eucaristico dal Tabernacolo e la Madonna dall’immagine lo investivano di grazia su grazia da distribuire ai fratelli di esilio. E quale non doveva essere la felicità di Gesù nel sentir pregare la sua dolcissima Mamma?
E che cosa dire della Messa di san Pio da Pietrelcina? Quando la celebrava alle quattro del mattino, si alzava all’una per prepararsi alla celebrazione eucaristica con la recita di venti corone del Rosario! La Santa Messa e il Santo Rosario, la corona del Rosario e l’altare eucaristico: quale unità inscindibile avevano fra loro per san Pio da Pietrelcina! E non avveniva forse che la Madonna stessa lo accompagnava all’altare ed era presente al Santo Sacrificio? È stato Padre Pio stesso a farcelo sapere dicendo: «Ma non vedete la Madonna accanto al Tabernacolo?».
Lo stesso faceva un altro Servo di Dio, il padre Anselmo Trèves, sacerdote ammirabile, il quale pure celebrava il Sacrificio eucaristico alle quattro del mattino preparandosi alla Santa Messa con la recita di più Rosari.
Il Rosario, infatti, alla scuola del Sommo Pontefice Paolo VI, non soltanto si armonizza con la Liturgia, ma ci porta proprio alla soglia della Liturgia, ossia della preghiera più sacra e più alta della Chiesa, che è la Celebrazione eucaristica. Nessun’altra preghiera, infatti, si presenta più adatta del Santo Rosario alla preparazione e al ringraziamento della Santa Messa e della Comunione eucaristica.
Preparamento e ringraziamento con il Rosario.
Quale preparazione migliore, difatti, si può avere, per la celebrazione o la partecipazione alla Santa Messa, della contemplazione dei misteri dolorosi del Santo Rosario? La meditazione e la contemplazione amorosa della Passione e Morte di Gesù, recitando i cinque misteri dolorosi del Santo Rosario, sono la preparazione più affine ad una celebrazione del Santo Sacrificio che sia partecipazione viva al Sacrificio del Calvario che il Sacerdote rinnova sull’altare, avendo Gesù nelle sue mani. Poter celebrare e partecipare al Santo Sacrifico dell’altare con Maria e come Maria Santissima: non è forse questo l’ideale superlativo per tutti i sacerdoti e i fedeli?
E quale mezzo migliore si può avere, per il ringraziamento alla Santa Messa e alla Comunione, della contemplazione dei misteri gaudiosi del Santo Rosario? È così facile rendersi conto che la presenza di Gesù nel Grembo vergine dell’Immacolata, e l’adorazione amorosa dell’Immacolata verso Gesù nel suo Grembo (nei misteri dell’Annunciazione e della Visitazione), come nella culla di Betlemme (nel mistero del Natale), diventano il modello sublime e irraggiungibile della nostra adorazione amorosa allo stesso Gesù presente vivo e vero, per più minuti, nella nostra anima e nel nostro corpo, dopo la Santa Comunione. Ringraziare, adorare, contemplare Gesù con l’Immacolata: ci può essere di più?
Impariamo dai Santi anche noi. San Giuseppe da Copertino e sant’Alfonso Maria de’ Liguori, san Piergiuliano Eymard e san Pio da Pietrelcina, i piccoli beati Francesco e Giacinta di Fatima legavano strettamente e appassionatamente l’Eucaristia al Santo Rosario, la Santa Messa al Santo Rosario, il Tabernacolo al Santo Rosario. Pregare con il Rosario per prepararsi alla celebrazione dell’Eucaristia, e con il Rosario fare anche il ringraziamento alla Santa Comunione è stato il loro magistero fecondo di grazie e di virtù eroiche. Che diventi anche nostro il loro fervido amore eucaristico e mariano.