Devozione del giorno: fuggi i peccati veniali, fa un atto di contrizione
La fede ne dice la gravità. Il peccato veniale è certo minore del mortale, ma è anch’esso un’offesa a Dio. Se il peccato mortale è un disprezzo della Maestà di Dio, il veniale è una mancanza di rispetto a Lui; il mortale è un odio di Dio, il veniale è un’indifferenza per Lui; il mortale è una perdita della Carità, il veniale ne è il raffreddamento; l’uno è deviazione dall’ultimo fine, l’altro è un allontanamento. Ci pensi tu?
Il peccato veniale è un’offesa a Dio. Per piccolo che sia il peccato, esso offende non una creatura, non un re, ma Dio stesso: sarà, dunque, cosa da nulla? Si potrà commettere ridendo, perché è solo una bugia, una vanità, un’impazienza, cioè un peccato veniale? Medita 1° che esso è necessariamente odiato da Dio, il quale non può approvarlo né volerlo senza cessare d’esser Dio. 2° Meglio sarebbe che l’universo fosse distrutto che il permettersi il peccato veniale. Se riflettessi…!
Nessun bene scusa il peccato veniale. Qualunque scusa, qualunque buon fine tu metta innanzi, fosse anche la liberazione di tutte le Anime Purganti, non rende lecito il peccato veniale. In confronto a un Dio infinito, offeso, che vi può essere di più grande o di più importante? Dovessi pure io soffrire qualsivoglia castigo o riprensione; dovessi dare la vita come i martiri, piuttosto che dire una bugia: tutto, tutto debbo sostenere per non offendere Dio, il Signore. la Maestà infinita. Per il passato che ho fatto?
PRATICA. – Fuggì i peccati veniali: fa un atto di contrizione.