Devozione pratica del giorno: come usare bene la lingua
muti. Considera quant’è degno di compassione chi manca della facoltà di parlare: vorrebbe esprimersi e non può; vorrebbe confidare se stesso ad altri, ma invano tenta sciogliere la lingua, solo con segni può manifestare imperfettamente la sua volontà. Ma anche tu potevi nascere muto: come mai a te fu concesso il dono della parola, e ai muti no? Perché in te la natura, regolata da Dio, ebbe il suo compimento. Ringraziane il Signore.
Pregi della lingua. Tu parli e intanto la lingua risponde al tuo pensiero e palesa le cose più nascoste della tua mente: dipinge il dolore che ti amareggia il cuore, la gioia che t’allieta l’animo, e ciò così al vivo e con tutta la sveltezza che vuoi. Essa è obbediente alla tua volontà, e parli forte, piano, adagio, tutto come vuoi. È un miracolo permanente dell’onnipotenza di Dio. Se ci riflettessimo, non avremmo un motivo di pensare sempre a Dio e di amarlo?
Bene prodotto dalla lingua. Iddio disse un solo fiat ed il mondo fu creato; Maria pronunziò pur essa un fiat, e Gesù s’incarnò nel suo seno; alla parola degli Apostoli il mondo fu convertito; la sola parola: Io ti battezzo, io ti assolvo, nei Sacramenti, che profonda trasformazione, qual bene produce nelle anime! La parola nella preghiera, nelle prediche, nelle esortazioni che cosa non ottiene da Dio e dagli uomini! E tu che fai della lingua? Qual bene operi con essa?
PRATICA. — Non offendere Dio con la lingua: recita il Te Deum.