Frammenti di vita di Santa Rita da Cascia: l’uccisione del marito e la morte dei figli
La storia di Santa Rita, venerata come patrona dei casi impossibili e delle cause disperate, racchiude tragici eventi che segnarono profondamente la vita della donna.
Nata a Roccaporena, in Umbria, nel 1381, Rita da bambina manifestò una grande devozione religiosa, tanto da chiedere ai genitori di voler entrare in un convento. Ma i suoi genitori, di mestiere contadini e uomo d’affari, decisero di darla in sposa a un uomo dello stesso paese, Paolo Mancini. Rita si sposò con Paolo a soli quindici anni e insieme ebbero due figli, Giangiacomo e Paolo Maria.
Il marito morì in un’imboscata e Santa Rita cercò di nascondere ai figli, ormai grandicelli, la morte violenta del padre. Ma da quel giorno non ebbe pace. Gli assassini del marito erano decisi ad eliminare tutte le persone della famiglia Mancini e Teresa era terrorizzata per i suoi figli.
Rita per sottrarli a quel triste destino, pregava Dio di non permettere che le anime dei suoi 2 figli si perdessero, piuttosto di toglierli dal mondo e portarli con lui. L’anno dopo i suoi figli si ammalarono gravemente e morirono.
Cosa fece Santa Rita da Cascia dopo la morte dei figli
Dopo la morte dei suoi due figli, Santa Rita visse una vita di preghiera e dedizione alla Chiesa. Iniziò a frequentare la chiesa di Cascia, dove trovò conforto e guida spirituale dal sacerdote locale. In seguito, decise di vivere come una religiosa.
Come terziaria, Santa Rita trascorse il resto della sua vita in preghiera e opere di carità, aiutando i bisognosi, guarendo i feriti e confortando i malati. Durante i suoi anni in convento, divenne famosa per i suoi miracoli e la sua santità, guadagnandosi la venerazione della comunità locale e la fama di santa.
Santa Rita morì nella notte tra il 21 e il 22 maggio del 1457, dopo una lunga malattia. Il suo culto divenne presto popolare in tutto il mondo cristiano e la sua fama di santa interceditrice per le cause difficili si diffuse in ogni parte del mondo.