Guarigione a Medjugorje, la stampella diventa un ricordo
Nel mese di gennaio 1988 è arrivata a Medjugorje una comitiva di cattolici americani, uno dei quali si trascinava a fatica appoggiandosi ad una stampella. Il suo corpo era tormentato da sofferenze indicibili tanto che doveva evitare di fare qualsiasi movimento per non aumentarle. Il giorno 21 gennaio i suo compagni di pellegrinaggio salirono sulla collina delle prime apparizioni, mentre lui rimaneva in chiesa a pregare. Ad un certo punto sentì l’impulso di uscire e si trascinò lentamente verso il fondo della chiesa, per poi dirigersi verso la sacrestia camminando sui marciapiede sinistro, mentre osservava da lontano la collina delle apparizioni. Ad un certo punto sentì calore nel petto ed ebbe voglia di togliersi la giacca, pensando; «Fa molto caldo per questa stagione!» Ma poi sentì che il calore si diffondeva per tutto il corpo ed ebbe voglia di camminare: si accorse allora che poteva fare a meno della stampella e che i dolori erano spariti. Si diresse speditamente verso la strada da dove dovevano arrivare i suoi compagni di viaggio, che tornavano dalla collina. Quando li vide da lontano, corse loro incontro lanciando su di loro la sua stampella divenuta inutile. Fu una esplosione di allegria: lacrime, risa, grida, canti… e poi tutti in chiesa a ringraziare il Signore e la Madonna. Ora, l’americano la sua stampella ce l’ha ancora, ma come ricordo della sua straordinaria avventura.
PREGHIERA
Ave, o Maria, madre, maestra e regina di ogni apostolato. Tu in cielo siedi Regina degli angeli e dei patriarchi, degli apostoli e dei martiri, dei confessori e dei vergini. Tu tieni continuamente il tuo sguardo rivolto alla terra, sui giusti e sui peccatori, sempre premurosa della salvezza di tutti. Tu ricordi che Gesù, morente sulla croce, ti ha affidato l’ufficio di madre e ti ha acceso in cuore una fiamma di carità e sollecitudine universale. Continua a suscitare, confortare, formare sante vocazioni in ogni apostolato per il regno del tuo divin Figlio.
E noi, chiamati al santo apostolato della comunicazione sociale, ti consacriamo, oggi, tutte le penne, le macchine, le iniziative, le fatiche del lavoro quotidiano. Più di tutto ti consacriamo noi stessi: le nostre forze, la nostra intelligenza, la nostra volontà, il nostro cuore; noi siamo tuoi, e quanto abbiamo l’offriamo a Gesù per le tue mani, o madre. Ottienici larga effusione di Spirito Santo, come già sui primi apostoli. Apri le nostre intelligenze a comprendere l’alta vocazione; fortifica le nostre volontà, accendi i nostri cuori; santifica scrittori, tecnici, propagandisti.
Che si ascolti, si segua, si ami Gesù Cristo, divino Maestro! Che il peccato mai venga a offuscare le nostre anime a te consacrate; calpesta, o vergine immacolata, il capo dell’insidioso demonio dello scoraggiamento.
Vivi in mezzo a noi, o Maria: beati quanti abitano nella tua casa.
Ti promettiamo di usare tutti i mezzi del nostro apostolato con rispetto, poiché sono cosa tua, o Regina; vogliamo impegnarci perché le edizioni siano pastorali nel contenuto e degne, per la forma, delle verità che racchiudono; e presentino, con te, Gesù Cristo, Via e Verità e Vita; che il Vangelo si diffonda e illumini il mondo nello spirito di san Paolo, nostro padre; e tutte le generazioni ti proclamino beata, o Maria.
Parla, Gesù, di’ le tue parole di vita eterna; effondi il tuo Spirito sul mondo; sia una la scuola, come una è la Verità, uno il Maestro, una la fede, una la Chiesa.
Tu sei con noi e di qui vuoi illuminare; ottienici sempre un vero dolore dei peccati.
Benedici quanti cooperano con la preghiera, le offerte, le opere.
Vieni, o Gesù, vivi in noi e regna, per Maria e con Maria, sul mondo.
E sia la nostra morte serena come quella dell’anima fedele alla sua vocazione; e sia il nostro giudizio il momento in cui l’operaio laborioso riceve lieto la sua mercede; e sia la nostra corona celeste quella riservata alla gloriosa schiera degli apostoli. Per te, Gesù, per te, Maria, gloria a Dio nei secoli, pace in terra agli uomini. Amen.