I nomi degli Angeli e il loro ordine gerarchico
E’ noto che il termine “angelo”, derivante dal greco (à ì y (Xc =annunzio), significa propria-mente “messaggero”: indica, quindi, non l’identità, ma la funzione degli Spiriti celesti, mandati da Dio ad annunziare i suoi voleri agli uomini.
Nella Bibbia gli Angeli sono designati anche con altri nomi:
– Figli di Dio (Gb 1,6)
– Santi (Gb 5,1)
– Servi di Dio (Gb 4,18)
– Esercito del Signore (Gs 5,14)
– Esercito del cielo (1Re 22,19)
– Vigilanti (Dn 4,10) ecc. Vi sono inoltre, nella Sacra Scrittura, nomi “collettivi”‘ riferiti agli Angeli: Serafini, Cherubini, Troni, Dominazioni, Potenze (Virtù), Potestà, Principati, Arcangeli e Angeli.
Questi diversi gruppi di Spiriti celesti, aventi ciascuno caratteristiche proprie, si sogliono chiamare “ordini o cori”‘. La distinzione dei Cori si suppone che sia secondo “la misura della loro perfezione e i compiti a loro affidati”. La Bibbia non ci ha trasmesso una vera classificazione delle Essenze celesti, né il numero dei Cori. L’elenco che leggiamo nelle Lettere di San Paolo è incompleto, perché l’Apostolo lo termina dicendo: “… e di ogni altro nome che si possa nominare” (Ef 1,21).
Nel Medio Evo, S. Tommaso, Dante, S. Bernardo, e pure i mistici tedeschi, quali Taulero e Suso, domenicani, aderirono pienamente alla teoria dello Pseudo-Dionigi, l’Areopagita (IVN sec. d.C.), autore della “Gerarchia celeste” scritta in greco, introdotta in Occidente da S. Gregorio Magno e tradotta in latino verso l’870. Lo Pseudo-Dionigi, sotto l’influsso della tradizione patristica e del neoplatonismo, compose una classificazione sistematica degli Angeli, divisi in nove Cori e distribuiti in tre Gerarchie.
Prima Gerarchia: Serafini (Is 6,2.6) Cherubini (Gn 3,24; Es 25,18,-S l 98,1) Troni (Col 1,16)
Seconda Gerarchia: Dominazioni (Col 1,16) Potenze (o Virtù) (Ef 1,21) Potestà (Ef 3,10; Col 2,10)
Terza Gerarchia: Principati (Ef 3,10; Col 2,10) Arcangeli (Gd 9) Angeli (Rm 8,38)