I prodigi e i miracoli di Santa Rosalia, la patrona di Palermo

Santa Rosalia è una delle figure più amate e venerate dai palermitani e chiamata amorevolmente Santuzza. La devozione verso Santa Rosalia ha radici antiche, risalenti al XII secolo. Molte furono nella storia i prodigi miracolosi avvenuti per sua intercessione.

santuzza

Il ritrovamento dei resti di Santa Rosalia

Rosalia visse come eremita per un lunghissimo periodo in una grotta sul Monte Pellegrino. Visse di preghiera, solitudine e mortificazioni fino alla sua morte, avvenuta il 4 Settembre 1960. Di lei si raccontano molti prodigi e apparizioni, tra cui quella di Girolama Gatto, che in fin di vita, vide una fanciulla vestita di bianco che le promise la guarigione in cambio del voto di salire sul Monte Pellegrino per ringraziarla.

La donna così fece. Nonostante la febbre a 40 si fece accompagnare da 2 sue amiche sul monte, lì bevve alcune gocce di acqua dalla grotta e vide apparire di nuovo la ragazza, che gli indicò dove erano sepolti i suoi resti. Subito dopo si addormentò e si svegliò guarita. Girolama indicò dov’erano i resti come promesso e furono ritrovati come incastonati in alcune rocce, poi esaminate.

santuario di Santa Rosalia

La peste

Un altro episodio riguardante la sua intercessione, avvenne quando Palermo fu colpita da una peste che uccise migliaia di persone. Il cardinale allora decise di radunare tutti in chiesa e di fare voto di difendere il privilegio dell’Immacolata Concezione di Maria, e di dichiarare Santa Rosalia patrona di Palermo, venerando le sue reliquie, dopo il riconoscimento.

L’11 Febbraio del 1625 le ossa furono riconosciute e si accertò che il cranio apparteneva ad una donna. L’unica persona mai salita e vissuta su quel monte era appunto Santa Rosalia. A questo punto successe un prodigio. Un uomo di nome Vincenzo Bonelli, dopo la morte della moglie per peste non denunciata, si andò a rifugiare sul monte pellegrino, dove gli apparve la Santuzza che gli promise di proteggere la sua anima se avesse detto al cardinale di non dubitare più dell’autenticità delle reliquie e che solo portandole in processione per la città, la peste sarebbe scomparsa.

Successe proprio questo. L’urna con i resti fu portata in processione per le vie della città e la peste cominciò a regredire, fino a quando il giorno dell’anniversario della morte di Santa Rosalia, scomparve del tutto.