Il miracolo Eucaristico di Lanciano un miracolo visibile e permanente
Oggi vi racconteremo la storia del miracolo Eucaristico avvenuto a Lanciano nel 700, in un periodo storico in cui l’imperatore Leone III perseguitava il culto e le immagini sacre tanto da costringere i monaci Greci e alcuni basiliani a rifugiarsi in Italia. Alcune di queste comunità giunsero a Lanciano.
Un giorno, durante la celebrazione della Santa Messa, un monaco basiliano si trovò a dubitare della presenza reale di Gesù nell’Eucaristia. Mentre pronunciava le parole della consacrazione sul pane e sul vino, vide con sorpresa il pane trasformarsi in carne e il vino in sangue.
Non sappiamo molto su questo monaco, poiché i dettagli sulla sua identità non sono stati tramandati. Quello che è certo è che alla vista del miracolo rimase atterrito e confuso, ma alla fine lasciò spazio alla gioia e all’emozione spirituale.
Riguardo questo miracolo neanche la data è certa, ma la si potrebbe collocare tra gli anni 730-750.
Per chi desiderasse conoscere la storia e il culto delle Reliquie del Miracolo Eucaristico, ha a disposizione un primo documento scritto è del 1631 che riferisce nei minimi particolari l’accaduto al monaco. Nei pressi del presbiterio del santuario, sul lato destro della Cappella Valsecca, si può leggere l’epigrafe datata 1636, dove in sintesi è narrato l’Evento.
Le ricerche dell’Autorità Ecclesiastica
Per affermare nei secoli l’autenticità del Miracolo furono fatte diverse verifiche da parte della dell’Autorità Ecclesiastica. La prima risale al 1574 quando l’Arcivescovo Gaspare Rodriguez constatò che il peso totale dei cinque grumi di sangue equivaleva al peso di ciascuno di essi. Questo fatto straordinario non fu verificato ulteriormente. Altre ricognizioni avvennero nel 1637, 1770, 1866, 1970.
Le reliquie del Miracolo furono inizialmente custodite in una chiesetta fino al 1258, quando passarono ai basiliani e successivamente ai benedettini. Dopo un breve periodo con gli arcipreti, furono poi affidate ai francescani nel 1252. Nel 1258, i francescani ricostruirono la chiesa e la dedicarono a San Francesco. Nel 1809, a causa della soppressione degli ordini religiosi da parte di Napoleone, i francescani dovettero lasciare il luogo, ma riacquistarono il convento nel 1953. Le reliquie furono custodite in vari luoghi, fino a essere poste dietro l’altare maggiore nel 1920. Attualmente, la “carne” è esposta in un ostensorio e i grumi di sangue disseccato sono contenuti in un calice di cristallo.
Gli esami scientifici sul miracolo Eucaristico
Nel novembre del 1970, le reliquie conservate dai Francescani di Lanciano furono sottoposte a un esame scientifico. Il dott. Edoardo Linoli, in collaborazione con il prof. Ruggero Bertelli, condusse diverse analisi sui campioni prelevati. I risultati mostravano che la “carne miracolosa” era in realtà tessuto muscolare cardiaco e il “sangue miracoloso” era sangue umano appartenente al gruppo AB. Non furono riscontrate tracce di conservanti o sali utilizzati per la mummificazione. Il prof. Linoli escluse la possibilità che si trattasse di un falso, poiché il taglio presente sulla carne mostrava una precisione che richiedeva competenze anatomiche avanzate. Inoltre, se il sangue fosse stato prelevato da un cadavere, si sarebbe rapidamente degradato.