La Basilica di San Pietro è stata disinfettata prima della riapertura al pubblico
Prima della sua eventuale riapertura al pubblico, la Basilica di San Pietro viene pulita e disinfettata sotto la direzione del dipartimento di salute e igiene del Vaticano.
Le Messe pubbliche riprenderanno in tutta Italia dal 18 maggio a condizioni rigorose.
Dopo essere stata chiusa a visitatori e pellegrini per più di due mesi, la basilica Vaticana si sta preparando ad riaprire, con maggiori misure sanitarie, sebbene la data esatta non sia stata ancora annunciata.

La procedura di igienizzazione di venerdì è iniziata con una pulizia di base con acqua e sapone e ha continuato a disinfettare, secondo Andrea Arcangeli, il vice direttore dell’ufficio di igiene e salute della Città del Vaticano.
Arcangeli ha detto che il personale sta disinfettando “i marciapiedi, gli altari, la sagrestia, le scale, praticamente tutte le superfici”, facendo attenzione a non danneggiare nessuna delle opere d’arte della basilica.
Uno dei protocolli sanitari aggiuntivi che la Basilica di San Pietro potrebbe adottare come precauzione contro la diffusione del coronavirus è il controllo delle temperature dei visitatori, ha detto l’ufficio stampa della Santa Sede il 14 maggio.

I rappresentanti delle quattro principali basiliche romane – San Pietro, Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le mura – si sono incontrati il 14 maggio sotto gli auspici della Segreteria di Stato vaticana, per discutere di questa e altre possibili misure da adottare.
Il direttore dell’ufficio stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha detto alla CNA che ogni basilica papale adotterà misure che riflettono le loro “caratteristiche specifiche”.
Ha detto: “Per la Basilica di San Pietro, in particolare, la Gendarmeria Vaticana prevede restrizioni di accesso in stretta collaborazione con l’Ispettorato per la pubblica sicurezza e faciliterà l’ingresso sicuro con l’assistenza di volontari del Sovrano Militare Ordine di Malta”.

Anche le chiese di Roma vengono igienizzate prima del riavvio delle liturgie pubbliche il 18 maggio.
Dopo una richiesta del Vicariato di Roma, nove squadre di specialisti in materiali pericolosi sono state inviate per disinfettare dentro e fuori le 337 chiese parrocchiali di Roma, secondo il quotidiano italiano Avvenire.
Il lavoro viene svolto attraverso la cooperazione dell’esercito italiano e dell’ufficio ambientale di Roma.
Durante le Messe pubbliche, le chiese in Italia dovranno limitare il numero di persone presenti – garantendo una distanza di un metro (tre piedi) – e i congregati devono indossare maschere per il viso. La chiesa deve anche essere pulita e disinfettata tra le celebrazioni.