La devozione che fa paura del demonio che i Santi erano fieri
«Il demonio ha sempre temuto la vera devozione a Maria poiché è “segno di predestinazione”, secondo le parole di sant’Alfonso. Allo stesso modo teme la vera devozione a San Giuseppe […] perché è la strada più sicura per andare a Maria. Così il demonio [… fa] credere ai devoti ottusi di spirito o disattenti che pregare San Giuseppe va a scapito della devozione per Maria.
Non dimentichiamo che il demonio è bugiardo. Le due devozioni sono, invece, inseparabili».
Santa Teresa d’Avila nella sua «Autobiografia» scrisse: «Non so come si possa pensare alla Regina degli Angeli e al molto da lei sofferto col Bambino Gesù, senza ringraziare San Giuseppe che fu loro di tanto aiuto».
E ancora:
«Non mi ricordo finora di averlo mai pregato di una grazia senza averla subito ottenuta. Ed è cosa che fa meraviglia ricordare i grandi favori che il Signore mi ha fatto e i pericoli di anima e di corpo da cui mi ha liberata per l’intercessione di questo Santo benedetto.
Ad altri sembra che Dio abbia concesso di soccorrerci in questa o in quell’altra necessità, mentre ho sperimentato che il glorioso San Giuseppe estende il suo patrocinio su tutte. Con ciò il Signore vuol darci a intendere che, a quel modo che era a lui soggetto in terra, dove egli come padre putativo gli poteva comandare, altrettanto gli è ora in cielo nel fare
tutto ciò che gli chiede. […]
Per la grande esperienza che ho dei favori di San Giuseppe, vorrei che tutti si persuadessero ad essergli devoti. Non ho conosciuta persona che gli sia veramente devota e gli renda qualche particolare servizio senza far progressi in virtù. Egli aiuta moltissimo chi si raccomanda a lui. E già da vari anni che nel giorno della sua festa io gli chiedo qualche grazia e sempre mi sono vista esaudita. Se la mia domanda non è tanto retta, egli la raddrizza per il mio maggior bene. […]
Chi non mi crede ne faccia la prova, e vedrà per esperienza come sia vantaggioso raccomandarsi a questo glorioso Patriarca ed essergli devoto».
I motivi che ci devono spingere ad essere devoti di San Giuseppe sono sintetizzabili nei seguenti:
1) Sua dignità di Padre putativo di Gesù, di vero Sposo di Maria SS. e di Patrono universale della Chiesa;
2) Sua grandezza e santità superiore a quella di ogni altro Santo;
3) Sua potenza d’intercessione sul cuore di Gesù e di Maria;
4) L’esempio di Gesù, di Maria e dei Santi;
5) Il desiderio della Chiesa che istituì in suo onore due feste: il 19 Marzo e il primo Maggio (quale Protettore e Modello degli operai) e indulgenziò tante pratiche in suo onore;
6) Il nostro vantaggio. Santa Teresa dichiara: «Non ricordo di avergli chiesta alcuna grazia senza averla ricevuta… Conoscendo per lunga esperienza il meraviglioso potere che ha presso Dio vorrei persuadere tutti a onorarlo con culto particolare»;
7) Attualità del suo culto. «Nell’epoca del rumore e dello strepito, è il modello del silenzio; nell’epoca dell’agitazione senza freno, è l’uomo della preghiera immobile; nell’epoca della vita in superficie, è l’uomo della vita in profondità; nell’epoca della libertà e delle rivolte, è l’uomo dell’obbedienza; nell’epoca della disorganizzazione delle famiglie è il modello della dedizione paterna, della delicatezza e della fedeltà coniugali; nell’epoca in cui sembrano contare solo i valori temporali, è l’uomo dei valori eterni, i veri”».