La Devozione che tutti dovrebbero fare: la potente preghiera di ringraziamento
Ardore di amore.
Che grazie ti renderò io, o Signore, per ciò che ti sei degnato di venire entro di me, e comunicarmi questa mattina il tuo Corpo, il tuo Sangue, l’Anima tua, la tua Divinità? Ti lodino per me gli Angeli ed i Santi tutti del Paradiso per tanta tua bontà e degnazione infinita. Deh, quando io mi vedrò posseduto dal tuo amore a segno che possa io dire con verità: Tu sei il mio Dio, il mio amore, il mio tutto, ed io sono tutto tuo? Quando disprezzerò io tutte le cose di questo mondo sino a non desiderare altro più che te solo? Niente ora io più bramo ardentemente che amarti e pos-sederti, e mai più date non separarmi, o vita dell’anima mia. Deh! fa che questo fuoco duri sempre, e che le pene, con le quali piacerà a te di provarmi, non lo estinguano mai. Che vuoi che io faccia, o divina mia fiamma, o dolce amor mio? Che tutto quello cha ho amato sinora rivolgasi contro di me, acciocchè io mi vegga obbligato a rivolgermi verso di te? Sì, sì; io voglio romperla con tutte le creature, e non aver pace che con te solo.
A tutto io rinunzio per amor tuo, mi rendo a te, ed a te interamente mi abbandono. Fammi pur soffrire ciò che ti aggrada; la croce più aspra mi sarà dolce; posto che ad essa mi configga il tuo amore, e m’inchiodi la tua grazia.
Amore di croce.
Insegnami, o Signore, a portare il peso della mia carne in modo che io non ti offenda, e non ti perda giammai. Inse-gnami a soffrire molto per te che tanto hai patito per me; ed a stimarti infini-tamente più di tutto quello ch’è meno di te. Fa che io non apprezzi in av-venire altra perdita, se non quella della tua grazia, non altro guadagno, se non quello del tuo amore, che io odii tutto ciò che mi allontana da te, e che ami tutto ciò che a te mi avvicina. Sii Tu l’unico mio amore, solo il fine della mia vita, de’ miei desiderii e delle mie azioni. Fa che ovunque e sempre io cer-chi te, che io sospiri a te, che a te mi unisca; e che tutto mi diventi insopportabile quello che a te non conduce; che tutti i miei sentimenti e i miei pensieri mirino a te solo e che io non trovi altro diletto, che nel soffrire per te, e nel fare la tua volontà.
Adorazione amante.
E che avresti potuto fare di più per me, o mio Salvatore, se fossi io stato il tuo Dio, come Tu sei il Dio mio? Adoro questo amore infinito sì generale e sì particolare, sì antico e sì nuovo, sì costante e sì frequentemente rinnovato; io mi riempio di stupore, e sono costretto a tacere. Infiamma, o Dio di carità, in-fiamma l’agghiacciato mio cuore, affinchè possa io conoscerti ed amarti costante-mente.
Concedimi, o Signore, che io trovi in te più di piacere, che in tutte le creature, più che nella sanità, nella bellezza, nella gloria, negli onori, nella possanza, nelle ricchezze, nella scienza, nell’amicizia, nella riputazione, nelle lodi, più, infine, che in tutte le cose che Tu puoi darmi, o visibili od invisibili; poichè sei Tu infinitamente più amabile che tutti i tuoi doni. Tu sei l’Altissimo, il Potentissimo, il Nobilissimo. Tu sei il vero Paradiso: il Paradiso senza te sarebbe un esilio. Il mio cuore non può trovare che in te solo pace perfetta. Tu lo sai, o Signore, e per questo inventasti mezzi tanto ammirabili per dimorare in me, affinchè io possa far dimora in te. Tu mi cerchi, allorchè ti dimentico; Tu mi segui, quando pure ti fuggo; Tu mi-nacci a me la morte, allorchè oso se-pararmi da te.
Dolore di amore.
E posso io continuare a vivere come sono vissuto finora, o mio Dio? Posso io pensare a tante mie colpe, e dinanzi a te confessarle, senza morirne di dolore? O misericordia infinita! O bontà infinita! Quanti motivi non hai di tenermi per sempre da te lontano, di precipitarmi nel baratro dell’inferno, di abbandonarmi alle mani dei demonii tormentatori! Ed è ciò che tuttavia non volesti fare. Tu mi sopporti, mi aspetti, soffri anco i miei disprezzi, le mie ingratitudini, per brama di vedermi tornare a te; e mi porgi anzi la mano per sollevarmi. O vita dell’anima mia! In quale stato mi trovo io, quando ti abbandono? Io sono allora senza luce, senza forza, senza vita, senza amore, schiavo vilissimo del peccato e di Satana. Questo è ancora poco: io sono senza di Te, che sei il mio Dio, il mio tutto, il mio sommo Bene, l’unica mia speranza, e questo egli è che costituisce il profondo di mia miseria. Oh, se ti avessi io sempre amato! Oh se mai non ti avessi offeso! Oh, se fossi Tu stato sempre il padrone del mio cuore!
Domanda di amore.
Allontana da me, o Signore, tutto quello che può allontanarmi da te; atterra questo muro che me ne separa, e l’amore che ti fa scendere sino a me, ti muova a distruggere tutto quello che in me ti dispiace. Regola le mie brame, le mie speranze, le mie forze, tutta 1′ anima mia, tutto il mio corpo, tutte le mie azioni secondo la tua divina volontà. Tu solo mi conosci perfettamente, Tu solo vedi l’ampiezza delle mie miserie, siccome ne sei Tu solo il rimedio. E Tu solo sarai sempre tutta la mia pace, il mio conforto, la mia gioia nella valle delle lagrime, per essere poi la mia gloria, come spero, per tutta l’eternità.