La lezione di Papa Francesco su cosa deve essere la Chiesa per i Cristiani
Papa Francesco oggi è stato alla Cattedrale di San Martino a Bratislava per l’incontro con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i seminaristi e i catechisti. Il Pontefice è stato accolto all’ingresso della Cattedrale dall’arcivescovo di Bratislava e presidente della Conferenza episcopale slovacca monsignor Stanislav Zvolensky e dal parroco che gli porge il crocifisso e l’acqua benedetta per l’aspersione. Quindi, hanno proseguito lungo la navata centrale mentre viene eseguito un canto. Francesco ha ricevuto un omaggio floreale da un seminarista e da una catechista, che ha deposto poi davanti al Santissimo. Dopo un momento di preghiera silenziosa, il Papa ha raggiunto di nuovo l’altare.
Bergoglio ha affermato: “E’ la prima cosa di cui abbiamo bisogno: una Chiesa che cammina insieme, che percorre le strade della vita con la fiaccola del Vangelo accesa. La Chiesa non è una fortezza, un potentato, un castello situato in alto che guarda il mondo con distanza e sufficienza”.
E ancora: “Per favore, non cediamo alla tentazione della magnificenza, della grandezza mondana! La Chiesa deve essere umile come Gesù, che si è svuotato di tutto, che si è fatto povero per arricchirci: così è venuto ad abitare in mezzo a noi e a guarire la nostra umanità ferita”.
“Ecco, è bella una Chiesa umile che non si separa dal mondo e non guarda con distacco la vita, ma la abita dentro. Abitare dentro, non dimentichiamolo: condividere, camminare insieme, accogliere le domande e le attese della gente”, ha aggiunto Francesco che ha precisato: “Questo ci aiuta a uscire dall’autoreferenzialità: il centro della Chiesa non è la Chiesa! Usciamo dalla preoccupazione eccessiva per noi stessi, per le nostre strutture, per come la società ci guarda. Immergiamoci invece nella vita reale della gente e chiediamoci: quali sono i bisogni e le attese spirituali del nostro popolo? che cosa si aspetta dalla Chiesa?”. Per rispondere a queste domande il Pontefice ha proposto tre parole: libertà, creatività e dialogo.