La Madonna delle tre fontane: le tre intenzioni di Maria
Quanto alla vita di Bruno, la Madonna è esplicita e non usa mezzi termini. La definisce: via dell’errore. E’ detto tutto. Chi è nell’errore deve correggersi. Lei non va oltre. Bruno ha capito benissimo, senza che lei scendesse in dettagli. Il discorso di Maria si fa lungo: gli argomenti toccati sono molti.. Dura un’ora e venti minuti circa. Non siamo a conoscenza di tutto il contenuto. Ciò che il veggente ci ha fatto conoscere è la prima, solita, immancabile richiesta della Bella Signora: la preghiera. E come prima preghiera, la preferita, è il rosario che lei precisa «quotidiano». Quindi non ogni tanto, ma ogni giorno. E certamente impressionante questa insistenza di Maria sulla preghiera.
Lei, la corredentrice, la mediatrice, sollecita anche la nostra opera di «corredentori» e di «mediatori» per tutta la Chiesa e per il mondo intero. Fa capire chiaramente che «ha bisogno delle nostre preghiere», perché nel disegno divino sono previste e volute. Alle Tre Fontane oltre alla solita intenzione per cui si deve pregare, che è la conversione dei peccatori, la Ma donna ne richiama altre due. Sentiamo le sue parole: «Si preghi e si reciti il rosario quotidiano per la conversione dei peccatori, degli increduli e per l’unità dei cristiani». Si preghi per gli increduli. Richiama l’attenzione, già da allora, sul fenomeno dell’ateismo, che a quel tempo non era così diffuso come ora. Lei anticipa sempre i tempi. Se negli anni passati questo era un atteggiamento di alcuni, soprattutto di qualche classe sociale o politica, ora sembra essere divenuto comune, di massa.
Anche molti di coloro che dicono di credere, in realtà hanno ridotto la loro fede ad alcuni gesti di tradizione o, peggio ancora, di superstizione. Non sono pochi quelli che si professano credenti ma non praticanti. Come se la fede si potesse disgiungere dalle opere! Il benessere diffuso ha portato molti a dimenticare Dio, a non avere più tempo per lui, affogando nella continua ricerca di cose materiali. La società e anche gli individui non fanno più alcun riferimento a Dio e si guardano bene dal nominarlo, con il pretesto di non voler offendere quelli di un’altra religione… Si vuole tutto costruire senza Dio, ritenuto come uno di cui si possa fare volentieri a meno, anche perché spesso disturba le coscienze.
E soprattutto la gioventù cresce senza fede in lui, e senza di lui si va allo sbaraglio. La Madre del Cielo vuole invece che tutti si convertano e ritornino a Dio. E per questo, chiede a tutti l’aiuto della preghiera. A questa preoccupazione della madre comune se ne aggiunge un’altra, piuttosto nuova per quei tempi: quella dell’ecumenismo, se così possiamo chiamarla. Chiede preghiere perché si realizzi l’unità tra i cristiani. Anche lei non ne può più di questa lacerazione tra i fratelli del Figlio e suoi figli carissimi. Neppure i soldati che stavano sotto la croce ebbero il coraggio di fare a pezzi la bellissima tunica di Cristo. Questa assurdità deve terminare anche perché costituisce scandalo e confusione per chi vorrebbe convertirsi a Cristo e non sa chi scegliere. E a quell’unico ovile sotto un solo pastore che la Vergine fa allusione.
E, paradossalmente, finché perdura questa divisione, lei stessa diviene, senza volerlo, pietra di inciampo e motivo di incomprensione. Infatti solitamente sono due i principali punti che si frappongono all’unità dei cristiani: la Madonna e il papa. Solo con la preghiera potranno essere superate queste difficoltà e allora sia lei sia il papa potranno essere riconosciuti nella missione affidata loro da Gesù stesso. Finché rimarrà questa frantumazione nel corpo di Cristo, il Regno di Dio non può venire, perché questo postula l’unità.
C’è un Padre, un Fratello, una Madre comune. Come può esserci allora divisione tra i figli? La verità non può essere fatta a pezzi, di cui ciascuno .prende una parte soltanto. La verità è una e va accolta e vissuta tutta intera. Il suo Gesù è morto, e lei con lui, per «radunare tutti i figli dispersi». Come mai si persiste in questa dispersione? E fino a quando? Lei ci fa capire che solo la forza della preghiera può ricucire la veste «inconsutile» di Cristo, più che le discussioni. Perché l’unità è frutto della conversione, che mette il Signore nella possibilità di far superare ogni preconcetto, ogni diffidenza e ogni ostinazione.
Il fatto di apparire a un protestante e nella città di Roma, centro della cristianità e sede del papato, conferma questo desiderio intenso di Maria santissima. Bisogna tornare a fidarsi di lei e a pregare con lei, come ai primi tempi della Chiesa. Lei è la garanzia sicura, la testimone affidabile della verità su suo Figlio e sulla Chiesa. Come si può non fidarsi della propria madre? Probabilmente non è il tacere, il ridurre o lo sfumare il discorso su Maria che facilita l’ecumenismo: la chiarezza sulla sua persona e sulla sua missione condurrà all’unione più che gli interminabili e snervanti dialoghi, continuamente interrotti e ripresi quasi sempre allo stesso punto. E poi, che senso può avere accogliere Cristo respingendo sua madre? Osteggiare il suo Vicario sul quale poggia la Chiesa come sulle fondamenta?