La Spagna legalizza l’eutanasia
La Spagna legalizza l’eutanasia? Dopo anni di lotte a suon di discussioni in aula, manifestazioni in piazza e propaganda sui social network. la Spagna legalizza l’eutanasia (o morte assistita).Vediamo cosa dice la legge, che entrerà in vigore tra pochi mesi. La legge determina che l’eutanasia (la morte indotta direttamente da un professionista sanitario) o il suicidio assistito (cioè il decesso autoindotto grazie ad un farmaco prescritto da un medico). Potranno essere richiesti da persone affette da una malattia “grave e incurabile” o da una patologia “grave, cronica e disabilitante”. Queste devono provocare “una sofferenza insopportabile”. Avrà il diritto di ricevere questa prestazione chi è cittadino in Spagna da almeno un anno e il servizio è offerto dal sistema sanitario Nazionale.
non tutti sono favorevoli alla proposta di legge
La Spagna legalizza l’eutanasia non tutti sono favorevoli alla proposta di legge. per esempio: i sanitari chiamati in causa però è prevista l’obiezione di coscienza. Il procedimento per dare il via libera all’aiuto a morire durerà circa cinque settimane. Il paziente, dovrà esprimere il proprio consenso in quattro occasioni ed almeno due medici estranei al caso dovranno autorizzarne la richiesta. La legge l’ ha proposta dal partito socialista spagnolo. Questo ha ricevuto consensi da buona parte dei vari schieramenti politici. Tranne quelli di estrema destra e conservatori i quali si sono opposti. “Oggi siamo un paese più umano, più giusto e più libero”. Questo è quello ha commentato su Twitter il premier socialista Pedro Sánchek. Con questa frase ha ringraziato “tutte le persone che hanno lottato instancabilmente” per far approvare la legge”.
La Spagna legalizza l’eutanasia: chi lo ha deciso?
La Spagna legalizza l’eutanasia: chi lo ha deciso? La notizia è accolta con soddisfazione dai parenti delle parsone affette da gravi malattie incurabili. Ma non solo! anche da associazioni che richiedevano la legalizzazione dell’eutanasia: “Verrà risparmiata molta sofferenza a molte persone”. questo ha affermato in un comunicato Javier Velasco, presidente dell’associazione Derecho a Morir Dignamente. “Ci saranno pochi casi di eutanasia, ma la legge beneficerà tutti”. Pugno duro da parte della chiesa che da anni si oppone all’eutanasia. Ma non solo! anche ogni forma di soppressione della vita, considerata unica e sacra. Sono intervenuti i vescovi attraverso il segretario generale della Conferenza episcopale del Paese iberico, monsignor Luis Argüello Garcia, vescovo ausiliare di Valladolid.
La Spagna legalizza l’eutanasia: come risponde la Chiesa
Come risponde la Chiesa, in tutto questo? vediamolo insieme. E scelta la soluzione più semplice. Per evitare la sofferenza si causa la morte di coloro che la subiscono, senza considerare che si può porre un valido rimedio ricorrendo alle cure palliative. Bisogna invece “promuovere una cultura della vita e fare passi concreti afferma Argüello. Per consentire un testamento biologico che permetta ai cittadini spagnoli di esprimere in modo chiaro e determinato il loro desiderio di ricevere cure palliative. La legge, deve anche consentire, secondo il vescovo, la possibilità di esprimere la volontà chiara di non essere soggetti all’applicazione di questa legge sull’eutanasia e, da parte del personale medico, di dichiararsi obiettori di coscienza.
Non bisogna mettere da parte la cultura della vita. Contro quella della morte, prendersi cura dei sofferenti, dei malati terminali. Bisogna farlo con tenerezza, vicinanza, misericordia e incoraggiamento. Questo per tenere viva la speranza in quelle persone che sono nell’ultimo tratto della loro esistenza e che hanno bisogno di cure e conforto. Anche Vincenzo Paglia, Arcivescovo e presidente della Pontificia Accademia della Vita. Ha espresso parere sulla notizia dell’approvazione dell’eutanasia: “Alla diffusione di una vera e propria cultura eutanasica, in Europa e nel mondo, si deve rispondere con un approccio culturale diverso“. La sofferenza e la disperazione dei malati dice monsignor Paglia non vanno ignorate. Ma la soluzione non è anticipare la fine della vita. La soluzione è prendersi cura della sofferenza fisica e psichica.
La Spagna legalizza l’eutanasia: l’interruzione assistita della vita diventa possibile
L’interruzione assistita della vita diventa possibile. Mentre la Pontificia Accademia per la Vita sostiene la necessità di diffondere le cure palliative. Non l’anticamera dell’eutanasia, ma una vera cultura palliativa del farsi carico dell’intera persona, in un approccio olistico. Quando non si può più guarire, possiamo sempre curare le persone. Non dobbiamo anticipare il lavoro sporco della morte con l’eutanasia. Dobbiamo essere umani, ha concluso stare accanto a chi soffre. Non lasciarlo nelle mani di una disumanizzazione della medicina o nelle mani dell’industria eutanasica. l diritto alla vita è un valore assoluto e va difeso sempre.