L’Atto d’amore a Dio, una devozione che salva
Un atto d’amor di Dio è l’azione più grande e preziosa che possa compiersi in Cielo e sulla terra; è il mezzo più potente ed efficace per arrivare presto e facilmente alla più intima unione con Dio ed alla più grande pace dell’anima.
Un atto d’amore perfetto di Dio compie immediatamente il mistero dell’unione dell’anima con Dio. Quest’anima, fosse pure colpevole delle massime e più numerose colpe, con quest’atto acquista subito la grazia di Dio, con la condizione della successiva Confessione Sacramentale, da farsi al più presto.
Quest’atto d’amore purifica l’anima dai peccati veniali, poichè dà il perdono della colpa e ne condona le pene; ridona anche i meriti perduti con la colpa grave. Chi teme un lungo Purgatorio faccia spesso l’atto d’amor di Dio, così potrà annullare o ridurre al minimo il suo Purgatorio.
L’atto d’amore è mezzo assai efficace per convertire i peccatori, per salvare i moribondi, per liberare le anime dal Purgatorio, per essere utili a tutta la Chiesa; è l’azione più semplice, più facile e più breve che si possa fare. Basta dire con fede e con semplicità:
Mio Dio, io vi amo!
L’atto d’amore non è un atto di sentimento, ma di volontà.
Nel dolore, sofferto con pace e pazienza, l’anima esprime il suo atto d’amore così:
«Mio Dio, poichè vi amo, soffro tutto per voi! ».
Nel lavoro e nelle preoccupazioni esterne, nel compimento del dovere quotidiano, si esprime così:
Mio Dio, vi amo e lavoro con voi e per voi!
Nella solitudine, nell’isolamento, nella umiliazione e nella desolazione, si esprime così:
Mio Dio, grazie di tutto! Sono simile a Gesù sofferente!
Nelle mancanze dice:
Mio Dio, sono debole; perdonatemi! Mi rifugio in voi, poichè vi amo!
Nelle ore di gioia esclama:
Mio Dio, grazie di questo dono!
Quando si avvicina l’ora della morte, si esprime così:
Mio Dio, vi ho amato in terra. Attendo di amarvi per sempre in Paradiso!
L’atto d’amore si può compiere con tre gradi di perfezione:
1) Avere la volontà di soffrire ogni pena, anche la morte, piuttosto che offendere gravemente il Signore: Mio Dio, la morte, ma non peccati!
2) Avere la volontà di soffrire ogni pena, anzichè acconsentire ad un peccato veniale.
3) Scegliere sempre quello che è più gradito al buon Dio.
Le opere umane, considerate in se stesse, sono niente davanti agli occhi di Dio, se non sono impreziosite dall’amore divino.
I bambini hanno un giocattolo, chiamato caleidoscopio; in esso guardano con ammirazione tanti disegni colorati, che variano sempre, ogni volta che lo muovono. Per quanti movimenti si facciano subire al piccolo strumento, i disegni sono sempre regolari e bellissimi. Orbene, essi non sono formati che da pezzettini di lana o di carta o di vetro di differenti colori. Però nell’interno del tubo ci sono tre specchi.
Ecco un’immagine stupenda di ciò che avviene riguardo alle piccole azioni, quando sono compiute per amore di Dio!
La Santissima Trinità, raffigurata nei tre specchi, proietta su di esse dei raggi tali, che queste azioni formano dei disegni diversi e meravigliosi.
Finché l’amore di Dio regna in un cuore, tutto va bene; il Signore, guardando l’anima come attraverso se stesso, trova le pagliuzze umane, cioè le povere nostre azioni, anche minime, sempre belle agli occhi suoi.