L’autista del pullman di Monte Sant’Angelo si confessa e Padre Pio gli disse:” Un’Ave Maria vale più di un viaggio, figlio mio”
Nel 1926, un autista proveniente da S. Severo, una località nella provincia di Foggia, ebbe l’opportunità di portare alcuni pellegrini fino a Monte S. Angelo, un luogo sacro dove da secoli si venera San Michele Arcangelo in una grotta trasformata in santuario.
Questo autista, figlio spirituale di Padre Pio, decise di partecipare alla messa insieme ai pellegrini prima di avventurarsi per le strade della cittadina. Durante il suo girovagare, si imbatté in una fabbrica che produceva dei croccanti e decise di ordinare una certa quantità per distribuirla ai pellegrini successivamente.
Quando però andò per ritirare la sua ordinazione, si accorse che gliene avevano preparato soltanto la metà. Questo inconveniente lo fece arrabbiare molto e in preda alla collera si lasciò scappare una bestemmia.
Successivamente, raggiunse i pellegrini e li fece salire sul pullman per guidarli fino a S. Giovanni Rotondo, dove avrebbero avuto l’opportunità di confessarsi con Padre Pio. Una volta che i pellegrini ebbero terminato le loro confessioni, Padre Pio si rivolse all’autista e gli chiese se anche lui desiderasse ricevere una benedizione.
L’autista si confessa di fronte a Padre Pio
L’autista rispose che non aveva bisogno di confessarsi, in quanto si sentiva in pace con sé stesso. Ma Padre Pio insistette e lo convinse a confessarsi. Quando il santo gli chiese cosa avesse fatto, l’autista rispose che aveva partecipato alla messa insieme ai pellegrini e in seguito aveva comprato delle immaginette come ricordo.
Padre Pio allora affermò che non erano state le immaginette a farlo bestemmiare, ma piuttosto le cose che aveva mangiato. In quel momento, l’autista si ricordò della bestemmia lanciata davanti alla fabbrica di croccanti. Padre Pio continuò a spronarlo dicendogli che aveva anche maltrattato un carrettiere che non aveva mantenuto la sua destra. Questo, infatti, era vero.
In quel momento, l’autista si rese conto che Padre Pio lo aveva seguito e osservato anche da lontano. Era stato testimone delle sue azioni e ora lo incoraggiava a purificare la sua anima, affinché potesse vivere in pace con Dio. L’autista, commosso e grato, seguì il consiglio di Padre Pio e si confessò, cercando di purificare il suo spirito e trovare la pace interiore.