Le malattie di Padre Pio non spiegabili dalla medicina

Le patologie di Padre Pio non potevano essere spiegate dalla medicina accademica. E questa situazione persistette fino alla sua morte. Più volte i medici dichiararono che si trovava alle porte della vita, ma poi si verificava una rapida e inspiegabile guarigione.

frate di Pietralcina

Dopo lunghi periodi di degenza a letto, senza poter mangiare, all’improvviso non mostrava più segni di malattia e riprendeva a nutrirsi regolarmente. Anche la presenza intermittente di febbre rimaneva un mistero. Compariva e scompariva improvvisamente. Spesso venivano registrate temperature così elevate (fino a 48 gradi) che si doveva utilizzare un termometro da bagno per misurarla!

Anche la diagnosi di tubercolosi, fatta da medici famosi è stata smentita dal medico di famiglia, il Dott. Andrea Cardone, che si prendeva cura di lui quando tornava a Pietrelcina per motivi di salute. In seguito, il dottore spiegò che i medici gli avevano diagnosticato la tubercolosi e dato pochi mesi di vita, ma quando lui lo aveva visitato era debilitato dai digiuni e aveva una bronchite acuta.

malattia

Infatti, dopo le iniezioni di tubercolina, i test erano sempre negativi e bastavano le solite pozioni e gli antichi decotti per curarlo. Se fosse davvero stata quella la malattia, sarebbe di certo morto. Il dottore racconta inoltre di averlo accompagnato anche a Napoli con un suo zio per una consulenza dal professor Castellino, un rinomato clinico dell’epoca e anche lui escluse la natura tubercolare della malattia.

Nessuna spiegazione logica per le malattie di Padre Pio

Non c’era una spiegazione logica per le malattie di Padre Pio. Quindi, il dottor Cardone poteva sbagliarsi, ma poteva anche avere ragione. In realtà, quando Padre Pio si trovava a Pietrelcina, mostrava solo alcuni segni di deperimento. Solo in convento, i medici spesso facevano diagnosi di malattie così gravi da considerarlo vicino alla morte. Erano malattie umanamente incomprensibili, che facevano parte di una situazione di vita avvolta dal mistero. Lo stesso Padre Pio scrisse in una lettera a padre Agostino del 7 marzo 1916: “Riconosco di essere un enigma per me stesso.”