Maria Ausiliatrice: Prodigiosa guarigione dalla cecità
Grazie ricevute ad intercessione di Maria Ausiliatrice
Prodigiosa guarigione dalla cecità.
Se grande è la bontà divina quando concede qualche segnalato favore agli uomini, deve essere grande altresì la gratitudine di essi nel riconoscerlo, manifestarlo ed anche pubblicarlo, ove possa tornar a stia maggiore gloria.
In questi tempi, è l’orza di proclamarlo, Dio vuole con molti eccelsi favori glorificare l’augusta sua Genitrice invocata col titolo di AUSILIATRICE.
Il fatto che avvenne a me stessa è prova luminosa di quanto asserisco. Unicamente adunque per dar gloria a Dio e porger vivo segno di gratitudine a Maria aiuto dei cristiani, testifico che nell’anno 1867 fui assalita da terribile mal d’occhi. I miei genitori mi posero sotto la cura dei medici, ma peggiorando vie più il mio male, divenni come cieca, così che dal mese di agosto dell’anno 1868 mia zia Anna dovette condurmi, per circa un anno, sempre a mano alla chiesa per udire la santa Messa, cioè fino al mese di maggio del 1869.
Al vedere poi che tutte le cure dell’arte più a nulla giovavano, mia zia ed io, avendo inteso come già non pochi altri facendo preghiere a Maria Ausiliatrice avevano ottenute grazie segnalate, piena di fede mi feci condurre al Santuario a lei testé dedicato in Torino. Giunti a quella città, passammo dal medico che aveva la cura de’ miei occhi. Dopo attenta visita, sotto voce disse a mia zia: di questa zitella c’è poco da sperare.
Come! rispose spontaneamente mia zia, V. S. non sa che cosa sia per fare il Cielo. Essa parlava così per la grande fiducia che aveva nell’aiuto di Colei che tutto può presso Dio.
Finalmente giungemmo alla meta del nostro viaggio.
Era un sabato di maggio 1869, quando in sulla sera io veniva a mano condotta alla chiesa di Maria Ausiliatrice in Torino. Desolata perché priva affatto dell’uso della vista, andava in cerca di conforto da Colei che è chiamata Aiuto dei Cristiani. – Aveva la faccia tutta coperta di panni neri, con un cappello di paglia; la detta zia e la nostra compaesana, maestra Maria Artero, mi introdussero in sacrestia. Noto qui di passaggio, che oltre alla privazione della vista pativa mal di capo e tali spasimi di occhi, che un solo raggio di luce bastava per farmi delirare. – Fatta breve preghiera all’altare di Maria Ausiliatrice, mi fu impartita la benedizione e mi si incoraggiò ad aver fiducia in Colei, che la Chiesa proclama Vergine potente, che dà la vista ai ciechi. – Dopo il sacerdote m’interrogò così: «Da quanta tempo avete questo male d’occhi?
«É molto tempo che soffro, ma che vedo più niente è quasi un anno.
«Non avete consultati i dottori dell’arte? Che ne dicono essi? Avete usati rimedi?
«Abbiamo, disse mia zia, usato ogni sorta di rimedi, ma non potemmo ottenere alcun vantaggio. I medici dicono che essendo guasti gli occhi, non possono più darci speranza…. »
Dicendo queste parole si mise a piangere.
«Non discerni più gli oggetti grossi dai piccoli? dissemi il sacerdote.
«Non discerno più niente, risposi.»
In quel momento mi furono tolti i panni dalla faccia: di poi mi fu detto:
«Rimira le finestre, non puoi distinguere tra la luce di esse, e le mura che sono totalmente opache?
«Misera me?Non posso distinguere niente.
«Desideri di vedere?
«S’immagini quanto lo desidero! Lo desidero più che ogni altra cosa del mondo. Io sono una povera fanciulla, la cecità mi rende infelice per tutta la vita.
«Ti servirai degli occhi soltanto a vantaggio dell’anima, e non mai ad offendere Dio?
«Lo prometto di tutto cuore. Ma povera me! Io sono una giovane sventurata!…. Ciò detto proruppi in pianto.
«Abbi fede, la s. Vergine ti aiuterà.
«Spero che mi aiuterà, ma intanto io sono affatto cieca.
«Tu vedrai.
«Che rosa vedrò?
«Dà gloria a Dio ed alla beata Vergine, e nomina l’oggetto che tengo tra mano.
«Io allora facendo uno sforzo cogli occhi, li fissai. Oh si, esclamai con sorpresa, io vedo.
«Che?
«Una medaglia.
«Di chi?
«Della s. Vergine.
«E da quest’altro lato della medaglia che vedi?
«Da questo lato vedo un vecchio col bastone fiorito in mano; è s. Giuseppe.
«Madonna SS.! esclamò mia zia, dunque tu vedi?
«Ma sì che ci vedo. O mio Dio! La s. Vergine m’ha fatto la grazia.»
In questo momento volendo colla mano prendere la medaglia, la spinsi in un angolo della sacrestia in mezzo ad un inginocchiatoio. La mia zia voleva tosto andarla a prendere, ma ne fu proibita. Lasciate, le fu detto, che la vada a prendere la nipote stessa; e così farà conoscere che, Maria le ottenne perfettamente la vista. La qual cosa io feci prontamente senza difficoltà.
Allora io, la zia, colla maestra Artero empiendo la sacrestia di esclamazioni e di giaculatorie, senza più nulla dire a quelli che erano presenta, senza nemmeno ringraziare Dio del segnalato favore ricevuto, ce ne siamo partiti in fretta quasi deliranti per contentezza; io camminava avanti colla faccia scoperta, le due altre dietro.
Ma di lì a pochi giorni ritornammo a ringraziare la Madonna ed a benedire il Signore per l’ottenuto favore, e in pegno di questo abbiamo fatto un’offerta alla Vergine Ausiliatrice. E da quel beato giorno fino ad oggi non ho mai più sentito alcun dolore negli occhi e continuo a. vedere come non avessi mai sofferto nulla. La mia zia poi asserisce che da lungo tempo pativa un violento reumatismo nella spina dorsale, con dolori al braccio destro e mal di capo, per cui era divenuta inabile ai lavori campestri. Nel momento che io acquistai la vista ella rimase eziandio perfettamente guarita. Sono già trascorsi due anni e nè io, come già dissi, nè mia zia, avemmo a lamentare i mali da cui fummo per sì lungo tempo travagliate.
A questa religiosa scena fra gli altri erano presenti Genta Francesco da Chieri, sac. Scaravelli Alfonso, Maria Artero maestra di scuola.
Gli abitanti di Vinovo poi, che prima erano soliti a vedermi condurre alla chiesa per mano, ed ora andare da me stessa, leggendo in essa libri di divozione, pieni di maraviglia mi domandano: chi fece mai questo? ed io rispondo a tutti: É Maria Ausiliatrice che mi ha guarita. Perciò io ora a maggior gloria di Dio e della beata Vergine sono assai contenta che questo tutto sia ad altri raccontato e pubblicato, affinché tutti conoscano la grande potenza di Maria, alla quale niuno mai fece ricorso senza essere esaudito.
Vinovo, 26 marzo 1871.
MARIA STARDERO
Fonte: http://www.donboscosanto.eu