Max Laudadio di Striscia la notizia: “Da ateo ho riscoperto la fede”

L’amatissimo inviato di Striscia la Notizia, Max Laudadio, racconta la sua conversione, avvenuta grazie ad un incontro particolare.

inviato di Striscia

Non è la prima volta che Laudadio, 51 anni, racconta il suo rapporto con la fede, ed è tornato a parlarne in questi giorni, in occasione di un’intervista per il giornale “la Verità“. Al giornalista descrive il periodo in cui si è trovato al bivio, costretto a dover scegliere tra la crescita interiore e la caduta nell’oblio della ricchezza e del successo.

Un rischio che ha corso in un momento della vita in cui aveva raggiunto tutto ciò che desiderava, il lavoro dei suo sogni, un matrimonio felice e tre figli. Nonostante tutto però, non era felice.

Al tempo, per Laudadio parlare di fede era inutile, visto che era un’ateo convinto. Tutto cambiò quando la figlia, che frequentava l’oratorio e Don Silvano Lucioni, lo invitò ad entrare in chiesa. A Max un gesto simile non sfiorava neanche l’anticamera del cervello, ma Don Silvano , capendo il suo gesto, gli regalò un libro di Ernesto Olivero intitolato “per una Chiesa Scalza“. Una sera, decise di leggerlo, anche per rispetto verso il prete e la lettura lo rapì così tanto che divorò le pagine.

missione

Il mattino seguente, annullò tutti gli impegni e partì da solo per Torino. Arrivato all‘Arsenale della Pace, ha bussato, nel mentre piangeva. Ha chiesto di poter vedere Olivero e poco dopo si trovava al suo cospetto. La prima cosa che Olivero gli disse fu “ti voglio bene“.

Il momento della conversione alla fede di Max Laudadio

Nonostante l’incontro la conversione totale non avvenne. Ma poco dopo, Don Silvano lo convinse a fare l’Adozione Eucaristia. Svegliato alle 3 del mattino e costretto a raggiungere la chiesa, in una notte di tormenta, non era proprio dell’umore migliore. Ma una volta entrato in chiesa, ecco l’illuminazione. In un modo del tutto spontaneo si mise in ginocchio e pregò fino al mattino.

È la svolta che cambia tutto il suo modo di vedere la vita. Da esibizionista egocentrico, arriva a chiedere il dono dell’umiltà. Poi partecipa ad una missione di 3 mesi, prima all’orfanotrofio di Haiti, poi in un centro disabili in Giordania, infine in Benin, in un piccolo ospedale.

E così Laudadio scoprì la vera felicità, fatta nel donare agli altri e nel rispettare sempre 3 parole: responsabilità, misericordia e allegria.