I miracoli della Madonna delle Lacrime di Siracusa
Dal punto di vista scientifico, il fenomeno della Lacrimazione è stato confermato da analisi chimiche svolte su alcune lacrime prelevate, da una commissione specializzata, direttamente sul quadretto in gesso il 1 settembre 1953. I risultati furono lampanti: si trattava di lacrime umane!
Naturalmente il meraviglioso dono della lacrimazione della Madonnina a Siracusa è stato un evento che ha portato frutti di conversione.
Tangibili stimoli che hanno dato frutto alla conversione di molti sono stati i tanti miracoli compiuti per intercessione del Cuore Immacolato ed Addolorato di Maria.
In questa sezione desideriamo riportare solo alcune delle testimonianze dell’epoca, tratte da un documento del Novembre 1953 recante anche l’approvazione ecclesiastica del Can. Salvatore Cilia, allora Vicario generale dell’Arcidiocesi di Siracusa.
Siamo certi che la voce di chi gridò al miracolo al momento dei fatti non può essere offuscata da eventuali dubbi che il tempo trascorso può far nascere nella mente del non credente.
La prima ad essere guarita fu Antonina Giusto Iannuso, proprietaria del quadretto in gesso e prima persona che si accorse della presenza delle lacrime; non ebbe più problemi né per la gravidanza in corso né per le successive.
Il piccolo siracusano Aliffi Salvatore di quasi due anni, gli era stato diagnosticata una neoplasia al retto, dopo che i genitori, ormai disperati, si erano rivolti all’intercessione di Maria il bambino non accusò più disturbi.
La piccola siracusana Moncada Enza di tre anni, dall’età di un anno soffriva di una paralisi al braccio destro; dopo che gli fu applicato del cotone benedetto innanzi al quadretto iniziò a muovere il braccio.
La siracusana Ferracani Caterina di 38 anni, colpita da una trombosi celebrale era rimasta paralizzata e muta. Al ritorno da una visita alla Madonnina e dopo aver applicato il cotone benedetto riacquistò la voce.
Il trapanese Tranchida Bernardo di 38 anni, rimasto paralitico in seguito ad un incidente sul lavoro. Un giorno, si trovava ricoverato a Livorno, mentre una donna ed un uomo parlavano degli eventi di Siracusa si trovava e transitare. L’uomo impegnato nella discussione era scettico e disse che avrebbe creduto ai miracoli se avesse visto camminare il paralitico che passava da li. La donna, quindi offrì al Tranchida un pezzo di cotone benedetto. Il pomeriggio il Tranchida telegrafò a casa dicendo di essere completamente guarito. La storia ebbe eco anche sul Corriere della Sera di Milano. Il Tranchida in seguito venne a Siracusa per onorare Maria.
la francofontese Anna Gaudioso Vassallo, la quale testimoniò unitamente al marito medico, di essere ormai rassegnata alla sua fine a causa di un tumore maligno al retto, conseguenza della metastasi di un tumore asportato all’utero. Rimandata a casa senza speranza da luminari professori decise di andare a pregare ai piedi del quadretto miracoloso ed il marito, nella sua speranzosa preghiera, applicò alla moglie un pezzetto di cotone benedetto sul punto malato. La notte del 30 settembre la sig. ra Anna sentì come se una mano le togliesse il cerotto e la mattina lo trovò staccato. Indecisa se rimetterlo ascoltò la nipotina di soli 5 anni che le disse di non farlo in quanto la Madonnina aveva parlato al suo cuoricino dicendole di aver fatto il miracolo alla zia. Numerose visite mediche successiva constatarono la totale guarigione della signora dal male.
Queste testimonianze, insieme alle centinaia di miracoli dell’epoca scientificamente definiti inspiegabili, devono essere per noi un esempio concreto dell’amore che Dio ha per i suoi figli, specialmente quelli che soffrono.