Mistero a Notre Dame, ceri restano accesi anche dopo l’incendio
La cattedrale di Notre Dame, uno dei templi più antichi della Francia, ha preso fuoco il 16 aprile 2019. Il disastro ha distrutto parte del tetto e la torre di Viollet-le-Duc. Tuttavia, nemmeno le fiamme, la polvere, i detriti e i getti d’acqua lanciati dai vigili del fuoco sono riusciti a spegnere le candele accese nella Chiesa.
Secondo Aleteia, una delle persone che hanno contribuito a rimuovere le opere d’arte che si trovavano all’interno della cattedrale il giorno della tragedia, ha affermato che i ceri che erano vicini alla Vergine del Pilar erano ancora accesi.
Confuso, l’uomo ha chiesto a un pompiere se qualcuno fosse passato davanti al sito e avesse acceso le candele ma è stato smentito perché il sito era chiuso all’accesso a causa dei detriti.
“Ero affascinato da quelle candele accese. Non riuscivo a capire come le fragili fiamme avessero resistito al crollo della volta, ai getti d’acqua che si sono rovesciati per diverse ore e al colpo impressionante emesso dalla caduta della torre – ha detto la fonte ad Aleteia – Loro [i vigili del fuoco] sono stati colpiti tanto quanto me”.
Il rettore della cattedrale, monsignor Chauvet, ha confermato che i ceri erano accesi ma non ai piedi della Vergine del Pilar, bensì vicino alla Cappella del Santissimo Sacramento. Anche la cornice in vetro che protegge il santuario di Santa Genoveva è rimasta intatta. “Intorno al reliquiario c’erano molte macerie. Il minimo scivolamento di materiale contro la parete di vetro l’avrebbe frantumata. Eppure il reliquiario era immacolato”.