Nadia Lauricella, nata focomelica e senza braccia, un esempio sulla forza della vita.
Questa è la storia di una ragazza coraggiosa, Nadia Lauricella che ha deciso di abbattere il muro dei pregiudizi legati alla disabilità, utilizzando i social per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Molti personaggi affetti da disabilità hanno cominciato ad esporsi per raccontare le loro storie, le loro vite e per far capire l’importanza della parola inclusione.
Oggi, parleremo di Nadia Lauricella, nata il 2 ottobre 1993 in Sicilia. Nadia è nata con evidenti disabilità, priva di arti superiori e inferiori, ma di certo non priva della voglia di vivere. La giovane ha deciso di farsi notare utilizzando una grande piattaforma mediatica: Tik tok.
Su tik tok Nadia, racconta la normalità delle sue giornate e dei gesti quotidiani, risponde alle tante domande e curiosità delle persone, e cerca di far comprendere loro che la mancanza di arti non può limitare ne fermare la voglia di vivere.
Nadia Lauricella e la lotta per la sensibilizzazione
Secondo il concetto di Nadia più le persone vengono viste come anormali, più tutti cercheranno di ridicolizzarle. Questa ragazza non è sempre stata così forte e caparbia, sopratutto nell’età dell’adolescenza, quando, seppur accettandosi, non si valorizzava e comunque stava male.
Con il tempo ha preso consapevolezza della sua vita e della sua condizione ed ha capito che doveva focalizzarsi sui suoi punti di forza se voleva davvero cambiare le cose.
Nadia è convinta che le persone purtroppo quando vedono una persona diversamente abile, dimenticano che dietro quella persona c’è un essere umano, proprio come loro.
Se i genitori cominciassero a guardare i disabili come persone normali e a insegnare ai loro figli a non vedere una sedia a rotelle o un arto mancante ma semplicemente una persona, il mondo piano piano comincerebbe a cambiare.
Non si dovrebbe arrivare al punto di dover usare un social per far capire alla gente che non esistono persone “diverse”, ma purtroppo, ci sono ancora tanti pregiudizi legati alla disabilità. Per fortuna, però esistono anche persone caparbie e coraggiose come Nadia, che con la loro forza, riusciranno ad insegnare davvero il senso della parola inclusione.