Papa Francesco: gli evangelizzatori come gli Angeli portano buone notizie
La sete di Dio e del suo amore vero e immortale è radicata nel cuore di ogni essere umano, ha detto Papa Francesco.
Quindi, per evangelizzare, tutto ciò che serve è qualcuno che può aiutare a ravvivare quel desiderio ed essere un messaggero – un angelo – di speranza, portando la buona notizia di Cristo, ha detto il 30 novembre.
Il papa ha parlato con vescovi, religiosi e laici partecipando a un incontro internazionale in Vaticano dal 28 al 30 novembre. Promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, l’incontro ha discusso dell’esortazione apostolica del papa, “Evangelii Gaudium” (“La gioia del Vangelo”).
Le persone desiderano Dio e il suo amore, e quindi hanno bisogno degli angeli “in carne e ossa che si avvicinano alle lacrime asciutte, per dire nel nome di Gesù: ‘Non aver paura’”, ha detto il papa.
“Gli evangelizzatori sono come gli angeli, come gli angeli custodi, i messaggeri del bene che non forniscono risposte già pronte ma condividono le domande della vita” e sanno che per vivere è necessario “il Dio dell’amore”.
“E se, con questo suo amore, fossimo in grado di guardare nel cuore delle persone che, a causa dell’indifferenza che respiriamo e del consumismo che ci appiattisce, spesso ci passano davanti come se nulla fosse sbagliato”, ha detto il papa, “saremmo in grado di vedere il bisogno” di Dio, la loro ricerca dell’amore eterno e le loro domande sul significato della vita, sul dolore, sul tradimento e sulla solitudine.
“Di fronte a tali preoccupazioni”, ha detto, “le prescrizioni e gli editti non sono sufficienti; dobbiamo camminare insieme, diventare compagni di viaggio”.
“In effetti, le persone che evangelizzano non possono mai dimenticare di essere sempre in movimento, cercando insieme agli altri”, ha detto il papa. “Non possono lasciare indietro nessuno, non possono tenere a distanza quelli che stanno zoppicando, non possono chiudersi nel loro piccolo gruppo di relazioni comode.”
Coloro che proclamano la parola di Dio “non conoscono nemici, solo compagni di viaggio” perché la ricerca di Dio è comune a tutti, quindi deve essere condivisa e non essere mai negata a nessuno, ha detto.
Il papa ha detto al suo pubblico che non dovrebbero essere trattenuti dalla “paura di sbagliare o dalla paura di seguire nuove strade” e non dovrebbero essere rattristati da difficoltà, incomprensioni o pettegolezzi.
“Non lasciamoci contagiare dal disfattismo secondo il quale tutto va storto”, ha detto.
Per restare fedeli all ‘”entusiasmo del Vangelo”, ha detto il papa, invoca lo Spirito Santo, che è lo spirito di gioia che mantiene viva la fiamma del missionario e che “ci invita ad attirare il mondo solo con amore e scoprire che possiamo possedere la vita solo dandola. “